AAA cercasi Ambasciatori di Salute. E’questo l’obiettivo di “Healthy Children in Healthy Families: bambini sani in famiglie in salute”, un progetto europeo in cui l’Italia è rappresentata dalla Regione Veneto e che viene progettato ed attuato nella provincia di Verona da un’equipe composta da Ulss 20 di Verona, l’Università degli studi di Verona, il Centro Servizio per il Volontariato della città veneta e il Comune di Bussolengo. La partnership di Healthy Children annovera dodici partner di sei paesi europei: oltre all’Italia, partecipano Danimarca (leader del progetto), Norvegia, Regno Unito, Croazia e Spagna. Lo scopo del progetto “Healthy Children in Healthy Families” è la promozione della salute di bambini, giovani e delle loro famiglie attraverso la divulgazione di conoscenze e competenze che permettano di compiere scelte salutari da adottare concretamente nella vita quotidiana.
Formazione e volontariato. Buone pratiche che saranno diffuse tra i cittadini da persone selezionate e formate attraverso questo progetto, persone in grado di consigliare, affiancare, indirizzare i più giovani verso uno stile di vita sano, che comprenda buona attività fisica e sana alimentazione. Attraverso la formazione di alcuni volontari che andranno ad agire a livello locale ci si aspetta un impatto positivo sulla popolazione. Il corso di formazione gratuito si avvierà nel mese di dicembre a Verona, alla facoltà di Scienze motorie. Per la Regione Veneto, la gestione ed il coordinamento delle attività sono stati assegnati al Programma Regionale per la Promozione della Salute dell’azienda Ulss 20 di Verona. In ogni paese partecipante è stata istituita una partnership tra un’autorità locale e un’istituzione universitaria; nel nostro caso, la partnership comprende la Regione Veneto e la facoltà di Scienze motorie dell’Università di Verona. Il gruppo di lavoro ha poi individuato, quale fondamentale collaboratore per la concreta realizzazione delle attività del progetto, il Centro Servizio per il Volontariato di Verona. “Il Csv – afferma il direttore Lucio Garonzi – rappresenta l’ente di coordinamento tra più di 450 associazioni che si occupano in ambiti diversi della protezione dei minori. Il prossimo passo importante sarà quello di coinvolgere quante più persone possibili, reclutare soggetti con esperienza di volontariato o meno al fine di poter diffondere in larga scala questo messaggio di promozione. E’ un progetto ambizioso – conclude Garonzi – ora dobbiamo passare dalla teoria alla pratica”.
La scelta di Verona. Proprio per dare maggiore sostanza a questo progetto si è tenuto a Verona il terzo meeting di “Healthy Children in Healthy Families”, durante il quale è intervenuta Henriette Hansen, la coordinatrice del progetto. “Aver scelto Verona – dichiara Hansen – non è stato casuale. I rapporti si sono consolidati grazie alla presenza a Bruxelles dell’ufficio della Regione Veneto, con il quale abbiamo già lavorato per altre iniziative. Verona, inoltre, rappresenta un’utile opportunità perché le sue dimensioni, simili a quelle delle altre città europee coinvolte, consentono la sperimentazione di quello che dovrebbe divenire un modello da replicare in altri contesti. Senza dimenticare – ha proseguito – che qui possiamo contare sull’apporto determinante da parte dell’Università e dei contatti sul territorio garantiti dal Centro Servizio per il Volontariato e dall’ufficio Servizi Sociali di Bussolengo, oltre alla lunga esperienza internazionale dell'azienda sanitaria Ulss 20 nell'ambito della progettazione europea. Si tratta di un primo passo importante, sul quale confidiamo moltissimo anche per gli aspetti sociali; pensiamo, ad esempio, come una popolazione in grado di condurre una vita sana possa costare meno, proprio in termini economici, alle istituzioni. Come Team di management e coordinamento di progetto, crediamo molto in “Healthy Children” e ci aspettiamo che questo progetto possa essere molto utile anche per ridurre quelle disuguaglianze sanitarie che ancora esistono in Europa, ricordando anche che, grazie a questo progetto, potranno essere condotti interventi concreti di promozione della salute.”
Università in prima fila. L’università si è impegnata direttamente, come riporta Federico Schena, professore del dipartimento di Scienze neurologiche e motorie. “Formare bene gli ambasciatori di salute sarà determinante per il successo Healthy Children. Loro avranno anche il compito di diffondere le buone pratiche alimentari e di favorire all’interno delle famiglie la pratica quotidiana di attività fisica e sport. Vorrei ricordare come la scelta consapevole verso comportamenti salutari nell’età giovanile abbia un impatto significativo nel corso di tutta la vita, come abbiamo documentato nelle nostre precedenti esperienze di progetti europei rivolti specificamente agli adulti ed anziani”.
Perché, ed è giusto ribadirlo, "diminuire il consumo delle bevande gassate, consumare cibi sani e a chilometro zero, svolgere più attività fisica e guardare meno la televisione, favorire giochi di squadra tra coetanei è il genere di messaggi che sarà compito degli Ambasciatori di Salute diffondere nella popolazione", sottolinea Luigi Bertinato, direttore del servizio per i Rapporti Socio-Sanitari Internazionali.
Per maggiori informazioni:
progettohealthychildren@gmail.com
www.motorie.univr.it
www.crrps.org
Tel: 0458425151