Una collaborazione proficua e collaudata quella che unisce l’Università di Verona e la squadra del Chievo, reduce dal suo decimo campionato di serie A. Una collaborazione che all’inizio della scorsa stagione calcistica ha portato ad un protocollo d’intesa per lo svolgimento di attività didattiche e di ricerca nel settore calcio. Una convenzione che coinvolgerà sia la prima squadra sia il settore giovanile.
Nei laboratori di ricerca di Scienze Motorie dell’ateneo veronese sono stati eseguiti periodicamente prove di valutazione muscolare e misure antropometriche; inoltre un esperto in scienze e tecniche dello sport, in stretto contatto con l’équipe della facoltà di Scienze Motorie dell’ateneo scaligero guidata da Federico Schena, professore di Metodologia dell’allenamento, ha affiancato sin dai giorni del ritiro lo staff tecnico di Mimmo di Carlo lavorando insieme al preparatore atletico sul campo, monitorando gli allenamenti e raccogliendo dati specifici sul carico di lavoro.
Obiettivo della collaborazione è quello di ottimizzare e monitorare i programmi di allenamento atletico ed inoltre la messa a punto di strumenti per la prevenzione degli infortuni ed il conseguente recupero funzionale dei calciatori. Le attività svolte nel corso della stagione hanno riguardato anche il settore giovanile del Chievo e in questo caso l’obiettivo è stato quello di identificare e valorizzare il talento sportivo dei giovani calciatori. I risultati di una stagione di lavoro hanno così dato frutti importanti sia per il Chievo e il suo staff tecnico, sia per gli studi e le ricadute didattiche eseguite dalla facoltà di Scienze Motorie. Uno scambio scientifico proficuo che avvicina sempre di più la realtà sportiva veronese a quella di altre città con grande tradizione calcistica/accademica come Manchester e Liverpool dove il talento atletico è valorizzato da eccellenti team di ricerca e preparazione.