Parte dal gruppo di ricerca di Scienze Motorie dell’Ateneo veronese l’analisi del protocollo “Fifa 11+” sulla prevenzione degli infortuni nell’ambito del calcio. “The 11+”, nato nel 2006 dal centro ricerche della Fifa, è un programma completo di riscaldamento pensato per ridurre l’incidenza dei traumi nei calciatori di entrambi i sessi che praticano costantemente il gioco del calcio. Il razionale teorico dello studio si basa sul presupposto che le esercitazioni di warm-up, aventi come obiettivo la stabilità del tronco/bacino, la resistenza muscolare, il controllo neuromuscolare e l’agilità, se svolte regolarmente, possono essere efficaci per prevenire le lesioni degli arti inferiori.
Il programma Fifa 11+. Strutturato in tre parti distinte della durata complessiva di venti minuti, Fifa 11+ è un programma che aspira a porsi come un valido modello di una tipologia di riscaldamento pre-allenamento. Questa procedura tuttavia pone delle questioni che chiedono di essere interrogate da una attenta e puntuale analisi scientifica. A questo scopo un gruppo di ricercatori di Scienze Motorie Verona, in collaborazione con il Centro Cerism “Sport, Montagna, Salute” di Rovereto, coordinati dai professori Federico Schena, docente di Tecniche e metodologie dell’allenamento, e da Franco Impellizzeri esperto di Ricerca applicata allo sport, ha voluto combinare insieme la scientificità delle informazioni con le esperienze pratiche per dare risposta a due interrogativi: l’applicazione del protocollo induce positive risposte fisiologiche e di prestazione agonistica per diventare un riscaldamento veramente adatto per tutti i giocatori di calcio? E se, dopo accertata comparazione con i metodi di riscaldamento tradizionale, va bene come riscaldamento “universale”, perché allora non proporlo anche come parte iniziale dell’allenamento pre-partita? Con un approccio di analisi meta-analitico, cioè riassumendo i dati provenienti da diversi strumenti di ricerca primari, sono stati effettuati due interessanti studi, ai quali ha preso parte anche Mario Bizzini del centro ricerche della Fifa. Le indagini pubblicate nel Journal of Sport Sciences si compongono di due parti. La prima, intitolata “Physiological and performance responses to the “FIFA 11+”: it is an appropiate warm-up?”, si è proposta come obiettivo quello di esaminare gli effetti del protocollo 11+ su venti giocatori maschi di età media venticinque anni, appartenenti a squadre dilettantesche della provincia di Verona. I ragazzi hanno effettuato una serie di test, volti a verificare i miglioramenti che il protocollo può apportare alla core stability (capacità di equilibrio), all’agilità e alla forza muscolare. Le risposte fisiologiche emerse e gli effetti delle performance, caratterizzate da attività di accelerazione e cambi di direzione, sono stati molto soddisfacenti. La ricerca ha quindi accertato che 11+ è un riscaldamento che non solo riduce la probabilità di infortunio, ma anche migliora le prestazioni atletiche, permettendo ai calciatori di potenziare le proprie capacità fisiologiche e abilità fisiche. Nella seconda parte dello studio: “Physiological and performance responses to the Fifa 11+: a randomised controlled trial on the training effect”, il protocollo Fifa è stato confrontato con un classico riscaldamento pre-partita. Coinvolgendo sei squadre di seconda categoria, per un totale di ottanta giocatori maschi, in un periodo prolungato di tempo di nove settimane, si è cercato di vedere quali sono le differenze tra il metodo tradizionale e l’“11+” rispetto al controllo neuromuscolare eccentrico e concentrico. Metà degli atleti sono stati testati con il riscaldamento classico, l’altra metà con “Fifa 11+”. I risultati ottenuti hanno messo in evidenza che il protocollo, soprattutto nella parte che concerne gli esercizi di pliometria e agilità, migliora notevolmente la capacità di controllo neuromuscolare e in particolare il tempo di stabilizzazione della prestazione agonistica. Nessun dato scientifico è quindi contrario alla possibilità di utilizzare “11+” come allenamento per preparare il calciatore ad affrontare una partita di calcio. In un continuo progresso della conoscenza e dei modelli di attività motoria, è quindi significativo il contributo che la ricerca e l’alta formazione di Scienze Motorie Verona continua ad apportare al mondo sportivo. Questo studio analitico del calcio e dei metodi per prevenire gli infortuni lo dimostra in modo emblematico.