Cambiano le abitudini di consumo degli italiani e dei veronesi. La sofferenza economica delle famiglie ha, infatti, determinato una riduzione dell’acquisto dei beni primari, quali cibo, medicinali e prodotti per la cura del corpo. Questa la situazione presentata ed emersa durante il convegno internazionale “Crisi economica e consumi in Italia e in Europa” che si è tenuto venerdì 3 ottobre nel Polo Zanotto. L’evento è stato organizzato dall’università di Verona in collaborazione con l’Osservatorio sui consumi delle famiglie di ateneo e il Network nazionale di sociologia dei consumi. Esperti e ricercatori italiani ed esteri hanno proposto i risultati delle proprie attività di ricerca sui consumi delle famiglie e su come questi siano cambiati alla luce della crisi economica che ha colpito l’Italia e l’Europa. Ad aprire il convegno Domenico Secondulfo, docente di Sociologia generale dell’ateneo, direttore di Oscf, l’Osservatorio sui consumi delle famiglie, e direttore scientifico della giornata di studi. A seguire i saluti istituzionali di Gian Paolo Romagnani, direttore del dipartimento Tesis.
“Il convegno – ha commentato Secondulfo – è stata l’occasione per fare il punto della situazione sulle strategie di consumo e di resistenza dei cittadini italiani ed europei in questo tempo di perdurante crisi nel quale i timidi segnali di ripresa fanno il paio con gli spettri della deflazione, della stagnazione e della recessione. Si è trattato di un appuntamento importante che può contribuire, senza ideologismi, al dibattito intorno alle grandi linee di tendenza di questi anni”.
Tra gli ospiti internazionali, Serge Paugam dell’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi e direttore delle Presses Universitaires de France e Margit Keller, Senior Researcher all’Institute of Social Studies dell’University of Estonia.
Ascolta l’intervista realizzata dalla redazione di FuoriAulaNetwork a Domenico Secondulfo e a Gian Paolo Romagnani.
06/10/2014