Roberto Ricciuti, docente di Politica economica all’università di Verona, è il curatore del libro “Luigi Einaudi contro i trivellatori di stato”, un volume incentrato sul pensiero in campo economico e sociale dell’ex Presidente della Repubblica. L’opera si focalizza sulle critiche che Einaudi mosse alle politiche economiche protezionistiche promosse dal governo Giolitti. Il volume offre un dettagliato contesto storico ed economico dei primi anni del Novecento, evidenziando temi di discussione ancora attuali.
I “trivellatori di Stato” erano, secondo Luigi Einaudi, gli industriali che ottenevano sussidi statali per la ricerca di idrocarburi nella Pianura Padana, creando un grave danno economico allo Stato e alla collettività. Furono oggetto di discussione in numerosi articoli e saggi dell’ex Presidente della Repubblica Italiana, pubblicati sulla rivista di scienze sociali, politiche ed economiche “La Riforma Sociale”. Dal 1908, anno in cui Luigi Einaudi ne divenne direttore, la rivista assunse una linea editoriale e politica ispirata al liberalismo anglosassone, sostenendo apertamente una politica economica basata sul libero scambio, e scagliandosi contro le politiche protezionistiche. La polemica dell’ex Presidente contro i “trivellatori” ha origine nel 1911, anno in cui in parlamento si discusse una legge che sovvenzionava le perforazioni volte alla ricerca di petrolio nella Pianura Padana. Ma i trivellatori non sono l’unica categoria criticata negli articoli de “La Riforma Sociale”. La polemica si spostò rapidamente sul settore siderurgico italiano, accusato d’aver creato e sostenuto un vero e proprio cartello finalizzato al controllo dei prezzi ed alla protezione dalle importazioni dall’estero. “Luigi Einaudi – spiega Ricciuti – ci ricorda il peso che i gruppi di interesse hanno in ogni epoca storica nella realizzazione delle politiche economiche, e quanto sia importante resistere alla loro influenza”.
19.02.2016