Dai principi base delle tecniche di calorimetria alle loro applicazioni in biomedicina per l’identificazione di nuovi farmaci e per studio delle malattie. Si parlerà di questo in “Calorimetry in biomedicine”, corso in programma il 21 e 22 marzo negli spazi della sezione di Biologia e Genetica del dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento dell'ateneo. L'iniziativa è organizzata nell'ambito del corso di dottorato in Medicina biomolecolare, coordinato da Lucia De Franceschi, docente di Medicina interna, in collaborazione con Mariarita Bertoldi e Barbara Cellini, docenti di Biochimica.
Aperto a dottorandi, assegnisti e borsisti di ricerca, il corso inizierà lunedì 21, alle 11, con una lezione di Franco Dallocchio, docente di Biochimica del dipartimento di Scienze biomediche e chirurgico-specialistiche dell’università di Ferrara e proseguirà nel pomeriggio, e il giorno successivo, con due lezioni di Angel Pey, ricercatore del dipartimento di Chimica fisica dell’università spagnola di Granada. Durante l’appuntamento formativo è prevista una sezione dedicata all’applicazione della calorimetria in differenti contesti di interesse biomedico, con discussioni e lavori di gruppo.
La calorimetria in biomedicina misura gli scambi di calore che avvengono durante una trasformazione chimica o fisica. Attraverso le tecniche di calorimetria isotermica di titolazione, Itc, e la calorimetria differenziale a scansione, Dsc, è possibile studiare l’interazione tra i farmaci e il bersaglio biologico da curare, valutare la purezza di composti e materiali, identificare nuovi farmaci e studiare il processo di ripiegamento delle proteine che è fondamentale per la funzione che andranno a esercitare nell’organismo.
16.03.2016