Cresce l’attesa per DIGITALmeet 2017, il festival sulla cultura digitale più grande e diffuso d’Italia, che torna con la quinta edizione targata Fondazione Comunica e Talent Garden Padova dal 19 al 22 ottobre. I numeri di #DM17 parlano di oltre 300 speaker e 130 incontri gratuiti, sparsi da Nordest a Nordovest e orientati alla logica del bottom up per espandere al massimo il dibattito su temi come Iot, cybersecurity e molto altro ancora. Aperto a cittadini, imprese, istituzioni, esperti e neofiti, l’evento coinvolge anche le università del Nordest, schierate contro il digital divide che ostacola l’apprendimento, la ricerca e il trasferimento tecnologico: la marcia di avvicinamento a #DM17 è scandita dalle riflessioni di quattro magnifici rettori che hanno sposato la causa dell’alfabetizzazione digitale e spiegano perché.
Nicola Sartor, università di Verona
«Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta di contribuire attivamente a DIGITALmeet 2017, il grande festival del digitale che mette assieme riflessione e pratica. Come ateneo abbiamo coinvolto da subito il dipartimento di Informatica diretto da Franco Fummi: si terranno quindi nella nostra università una tavola rotonda su Internet of Things e due workshop per studenti, docenti e aziende. Durante l’evento sarà possibile visitare gratuitamente il museo dell’Informatica. Do il benvenuto ai visitatori di DIGITALmeet nell’università di Verona ed auspico che si possano creare ulteriori occasioni di ricerca applicata e di innovazione».
Michele Bugliesi, università Ca’ Foscari di Venezia
«Il mondo del digitale rappresenta una sfida imprescindibile oggi, per istituzioni e aziende. Le università in particolare possono e devono svolgere un ruolo fondamentale nell’innovazione e nella divulgazione della trasformazione digitale. Ca’ Foscari già da molti anni è in prima linea su questo fronte con un’offerta didattica che spazia dal master in Digital humanities al nuovo corso di laurea triennale in Digital management, con progetti di risonanza nazionale e internazionale, con eventi e iniziative in collaborazione con altre istituzioni pubbliche, volte a diffondere la cultura della digitalizzazione».
Alberto Felice De Toni, università di Udine
«In un mondo che diventa sempre più digitale e che sta vivendo il passaggio dalla Internet delle persone alla Internet delle cose (Internet of Things, IoT), sembra pleonastico dire che l’alfabetizzazione informatica è importante e necessaria. Ma perché? Cosa ci sarebbe di male se un individuo o una comunità decidessero di rimanere ancorati al passato? Per capirlo possiamo ricorrere all’analogia con la cosiddetta “immunità di gregge” garantita dalla vaccinazione della popolazione e proprio in questi giorni alla ribalta delle cronache. Isolarsi dal mondo digitale o viverci privi delle conoscenze e della consapevolezza che esso richiede non rappresenta solo una limitazione per il singolo ma un freno per l’intera società. Diventa difficile o impossibile sfruttare appieno le potenzialità delle nuove tecnologie, dovendo attuare soluzioni ibride e sopportarne i conseguenti costi e inefficienze. Parlando poi di cyber security, la metafora dell’immunità di gregge diventa ancora più calzante. Il comportamento (seppur inconsapevolmente) incauto di un singolo può provocare danni ad un intero sistema informatico. L’esposizione ai cyber attacchi cresce al pari della diffusione delle tecnologie digitali e proprio la conoscenza rappresenta la prima fondamentale barriera. Ben vengano quindi iniziative volte a sensibilizzare il pubblico su questo importante tema».
Rosario Rizzuto, università di Padova
«Il nostro Ateneo è, e vuole continuare ad essere, sempre in prima fila quando si fa divulgazione scientifica di qualità. Ci fa piacere, quindi, che l’appuntamento dedicato all’alfabetizzazione digitale diventi, in questa quinta edizione, ancora più esteso. Incontri, confronti, scambi di idee: la digitalizzazione è giocoforza un tema che riguarda ormai la vita di tutti. Una sfida quotidiana decisiva per le imprese, chiamate a crescere per mantenersi al passo con un mercato sempre più vasto e competitivo. L’informatizzazione comporta anche dei rischi, che crescono proporzionalmente all’aumentare delle potenzialità digitali. Ed è quindi essenziale parlare di cybersecurity, il focus principale della manifestazione. Sulla difesa dello cyber spazio si innesta la sicurezza dei cittadini e la competitività delle nostre imprese».
«Siamo onorati che i magnifici rettori del Nordest abbiano colto lo spirito del festival in fatto di alfabetizzazione digitale – commenta Gianni Potti, Founder DIGITALmeet e presidente di Fondazione Comunica – L’esperienza nata a Nordest cinque anni fa ora si allarga alle regioni del Nordovest e in particolare al Piemonte, dove sono certo che il mondo accademico sosterrà DIGITALmeet con altrettanta forza».
Dal programma di #DM17, intanto, spunta il primo nome di richiamo: giovedì 19 ottobre alle 18 infatti arriva a Padova Keijyu Matsushima, uno dei massimi esperti giapponesi di robotica. Docente alla Hosey University di Tokyo e presidente WG per TMI, un consorzio giapponese specializzato in RRI (Robot Revolution Initiative), Matsushima parlerà di «Industria 4.0 e Robotica, più PIL, più posti di lavoro?» nella sala dei Giganti di Palazzo Liviano. Al guru e all’autorevole panel di manager e docenti che parteciperanno all’evento l’ardua sentenza.
A cura dell’ufficio stampa di DIGITALmeet