Solo pochissime volte le controversie giudiziarie sono state tradotte nel linguaggio dell’arte. Eppure il fine ultimo di entrambe converge nella ricerca dell’armonia. Lo ha spiegato, con il suo consueto tono erudito ma al tempo stesso ironico, il critico d’arte Philippe Daverio, nel corso della Lectio “Armonie e disarmonie. Giustizia e composizione del conflitto nello sguardo dell’arte” che ha tenuto venerdì 24 novembre al Polo Santa Marta.
Nelle parole di Daverio il rapporto tra arte e giurisprudenza:
L’evento, che ha visto i saluti introduttivi del sindaco Federico Sboarina e del presidente del collegio didattico di Scienze giuridiche Tommaso Dalla Massara, nasce in seno al dipartimento di Scienze giuridiche ed è realizzato, in particolare, con il sostegno della scuola di dottorato in Scienze giuridiche ed economiche, diretta da Matteo Ortino, e del corso di formazione professionale e specializzazione “Negoziare per mediare”, diretto da Alberto Maria Tedoldi, recentemente accreditato come ente formatore dal ministrero della Giustizia, come spiega Federico Reggio, docente di Metodologia della scienza giuridica.