L’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, Anvur, ha pubblicato ieri, martedì 9 gennaio, l’elenco dei 180 dipartimenti di eccellenza delle università statali. Sono 5 i dipartimenti dell’ateneo scaligero che riceveranno un fondo premiale per la realizzazione del proprio progetto di sviluppo scientifico e didattico. Si tratta di Biotecnologie, Informatica, Lingue e letterature straniere, Neuroscienze, biomedicina e movimento e Scienze giuridiche. Nel complesso l’università di Verona riceverà 36.172.580 di euro in 5 anni.
I «dipartimenti di eccellenza» rappresentano un intervento innovativo e di forte sostegno finanziario, previsto dalla legge 232 del 2016 (legge di bilancio 2017). L’intervento ha l’obiettivo di individuare e finanziare, con cadenza quinquennale e nell’ambito delle 14 aree disciplinari del Consiglio universitario nazionale, i migliori 180 dipartimenti delle università statali. Dipartimenti che si caratterizzano per l’eccellenza nella qualità della ricerca e nella progettualità scientifica, organizzativa e didattica, nonché con riferimento alle finalità di ricerca di Industria 4.0, ai quali è destinato un budget annuale complessivo di 271 milioni di euro per 5 anni.
“Esprimo grande soddisfazione per il risultato ottenuto che premia 5 dei nostri dipartimenti – spiega il rettore Nicola Sartor – questo finanziamento permetterà di avviare progetti che comporteranno l’assunzione di ricercatori e l’acquisizione di nuove infrastrutture scientifiche fornendo, altresì, occasioni di ulteriore sviluppo per il nostro territorio”.
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Di seguito si riporta in sintesi la descrizione dei progetti dei 5 dipartimenti di eccellenza dell’ateneo scaligero.
Biotecnologie è stato premiato per l’area di “Scienze chimiche”. Il progetto è dedicato alla chimica verde che promuove e privilegia l’interazione e l’integrazione tra le varie filiere che costituiscono il ciclo vitale dei beni: agricoltura, chimica di base, trasformazione industriale, recupero, valorizzazione del rifiuto fino all’immissione in ambiente di materia capace di restituire quel nutrimento al suolo che è indispensabile per la vita del Pianeta. L’obiettivo principale del progetto è la risoluzione di tre problemi che attualmente non consentono tale interazione e integrazione: ottimizzazione e resa quantitativa dei processi di trasformazione delle risorse; complessità delle condizioni operative dei processi, loro costi e impatto ambientale; miglioramento della produzione dei beni. Maggiori informazioni sul sito del dipartimento.
Informatica è nella rosa dei migliori per l’area di “Scienze matematiche e informatiche”. Il progetto è dedicato al tema dell’industria 4.0 per le piccole e medie imprese. Industria 4.0 è la convergenza di informatica, robotica, automazione e ragionamento automatico per la creazione di nuovi processi produttivi e di nuovi prodotti più flessibili che migliorino le capacità competitive delle aziende italiane. In Italia il trasferimento di queste tecnologie verso le Pmi è ostacolato dallo scarso dialogo tra accademia e mondo industriale e dalla mancanza, in molte Pmi, di personale competente sulle nuove tecnologie. La proposta del dipartimento mira a superare questi problemi sviluppando una nuova linea di ricerca che renda accessibili e utilizzabili dalle Pmi le tecnologie abilitanti di Industria 4.0. Saranno approfonditi tre obiettivi scientifico-tecnologici relativi a sicurezza e protezione, progettazione automatica, diagnostica e assistenza. L’editoriale di Franco Fummi, direttore del dipartimento.
Lingue e letterature straniere primeggia nell’area di “Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche”. Il dipartimento intende diventare un polo di eccellenza e laboratorio di sperimentazione, sia per la ricerca che per la didattica, a livello nazionale e internazionale, nel campo delle “Digital humanities” applicate alle lingue e letterature straniere. Con “Digital humanities” si intende l’applicazione di tecnologie e metodologie informatiche ai vari rami delle scienze umanistiche che si caratterizzano per la loro ricaduta sulla società e sulla cultura. Attraverso i media digitali, tali tecnologie e metodologie permettono, infatti, lo sviluppo di strumenti per lo studio, la conservazione e la diffusione del patrimonio culturale facendo sì che quest’ultimo, attraverso la rete, si apra alla comunità e divenga accessibile e potenzialmente fruibile a un pubblico sempre più ampio. L’editoriale di Roberta Facchinetti, direttrice del dipartimento.
Neuroscienze, biomedicina e movimento conquista l’area di “Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche”. Il progetto “Comportamenti e benessere: un approccio multidisciplinare per favorire la qualità della vita in condizioni di vulnerabilità” avrà l’intento di comprendere l’interazione tra comportamenti e aspetti motivazionali e psico-biologici in diverse fasi e condizioni della vita, in particolare nelle situazioni di malattia neurodegenerativa e di disagio psichico. L’obiettivo è quello di individuare le azioni e le strategie utili a incrementare il benessere e la qualità della vita, prevenire lo sviluppo o la progressione di malattia e definire uno specifico protocollo di comunicazione per implementare le acquisizioni scientifiche nella pratica clinica e nella relazione con le persone. Il commento di Andrea Sbarbati, direttore del dipartimento.
Scienze giuridiche è tra le migliori per l’area omonima. Il progetto “Diritto, cambiamenti e tecnologie” nasce dalla consapevolezza che il diritto è condizionato dai cambiamenti che stiamo vivendo ed è chiamato a disciplinarli. In coerenza con gli obiettivi della Strategia Europa 2020 e delle linee di sviluppo fissate nell’asse “Horizon”, il piano intende affrontare vari profili implicati ed interconnessi, tra cui i cambiamenti che si verificano in relazione ai processi decisionali, i cambiamenti culturali e socio-economici, le migrazioni e le tecnologie, che impongono alle scienze giuridiche di indagare e di aggiornare in modo permanente le istituzioni e le norme giuridiche. Di fronte alla portata dei cambiamenti che condizionano la realtà economico-sociale, politica e culturale, il diritto in tutti i suoi ambiti disciplinari si deve porre quale strumento di interpretazione e di gestione efficace dei cambiamenti che in generale riguardano il mondo produttivo e la società. L’editoriale di Donata Gottardi, direttrice del dipartimento.