Alle ultime fasi del primo conflitto mondiale è stato dedicato l’appuntamento del 12 aprile sulla Grande Guerra. L’incontro “Processo a Caporetto” si è tenuto al Polo Zanotto ed è stato coordinato da Renato Camurri, docente di Storia contemporanea, nell’ambito dell’iniziativa “La guerra degli italiani. L’anno della vittoria”. Con Angelo D’Orsi, dell’università di Torino e Paolo Gaspari, storico ed editore, si è parlato della disfatta di Caporetto, avvenuta il 24 ottobre del 1917.
La battaglia di Caporetto è una delle più gravi sconfitte militari, con 12000 morti nell’esercito italiano. Un evento controverso su cui ancora oggi gli storici discutono. D’Orsi e Gaspari ne hanno parlato in maniera insolita, vestendo i panni, rispettivamente, dell’accusatore e del difensore. Al centro del dibattito la figura chiave del generale Cadorna. “L’incontro – ha spiegato Camurri – è stata l’occasione per fare luce su uno dei temi più dibattuti della Grande Guerra ed è anche, per gli studenti universitari, un modo diverso di affrontare la storia.”
Il processo. “La sconfitta dell’esercito italiano – ha affermato D’Orsi – non è dovuta solo a motivi militari. Tra le cause non militari, infatti, bisogna ricordare la stanchezza dei soldati, la sofferenza per la lontananza dalle famiglie e il protrarsi della guerra, ma anche le manifestazioni di carattere politico, come il discorso di Treves alla Camera e il discorso del Papa contro l’inutile conflitto. Un altro motivo è quello del malcontento popolare che ha dato luogo alla rivolta delle donne operaie a Torino nell’agosto di quell’anno. Dunque, oltre agli errori di Cadorna e degli alti ufficiali militari, sono soprattutto sociali le ragioni che hanno portato alla disfatta di Caporetto.” Parere opposto quello che ha sostenuto la controparte. “Le capacità militari del generale Cadorna – ha ribattuto Gaspari – non sono mai state messe in discussione fino alla battaglia di Caporetto, in cui la sorpresa e l’impreparazione dell’esercito ne hanno determinato la sconfitta.”
Gli appuntamenti dell’iniziativa proseguono nel mese di maggio. Per avere maggiori informazioni, è possibile visitare il sito del dipartimento di Culture e civiltà.