Nel febbraio di quest’anno l’Osservatorio sui consumi dell’università di Verona, in collaborazione con Adiconsum, Coldiretti e Federconsumatori di Verona, ha replicato l’indagine sui consumi e sugli stili di vita delle famiglie e dei consumatori veronesi che aveva già condotto nel 2014. I risultati della ricerca sono stati presentati il 16 maggio a Palazzo Giuliari da Domenico Secondulfo, direttore dell’Osservatorio, Debora Viviani, docente di Sociologia e ricercatrice dell’Osservatorio, Davide Cecchinato, presidente di Adiconsum Verona, Giuseppe Ruffini, direttore Coldiretti Verona e Alberto Mastini, presidente di Federconsumatori Verona. La nuova indagine ha interessato circa mille consumatori e famiglie del Comune di Verona e la distribuzione dei questionari online è stata curata dalla Swg di Trieste.
Lo studio ha indagato le condizioni economiche, la percezione della crisi ed i comportamenti di consumo delle famiglie veronesi confrontandoli con la situazione fotografata quattro anni fa dalla precedente indagine. I risultati mostrano essenzialmente un sensibile miglioramento delle condizioni sia oggettive che soggettive delle famiglie veronesi, con una decisa riduzione dei comportamenti di restrizione precedentemente imposti dalle difficoltà economiche, un deciso calo di queste difficoltà ed una rinnovata fiducia nella congiuntura futura. L’indagine ha stimato che per circa il 50% delle famiglie veronesi la crisi è ormai alle spalle, mentre un altro 50% circa deve ancora fare ricorso a comportamenti di acquisto e consumo accorti ed in parte restrittivi. Tra questi ultimi l’indagine ha individuato una fascia in sofferenza economica che si sfuma da un 7% in grave difficoltà sino ad un 15% di lieve difficoltà (in Italia nel 2016 le famiglie in forte difficoltà superavano il 20%). Si riconferma pienamente la migliore condizione dei veronesi rispetto al resto dell’Italia, se il 61% delle famiglie italiane ha dovuto ridurre le spese nel 2016, a Verona nel 2018 questa percentuale era del 18%. Di particolare interesse l’analisi della posizione dei veronesi rispetto ai vari orientamenti di riduzione dei consumi e degli stili di vita che possono pervenire da istanze etiche, ambientali o salutiste, e sono soprattutto se non solo queste ultime ad avere una certa eco tra i nostri consumatori. Altrettanto particolare la sezione dedicata al cibo e alle nuove linee di comportamento come, ad esempio, la crescita dei mercati “a km 0”.