Qualità, tradizione, professionalità. Il made in Italy è riconosciuto in tutto il mondo come simbolo e marchio: ma è ancora valida come etichetta? Se ne occupa il nuovo libro di Riccardo Giumelli, sociologo e docente del dipartimento di Lingue e letterature straniere, “Post-made in Italy. Nuove sfide nella società globale”, che verrà presentato alla Società letteraria di Verona mercoledì 5 giugno alle 17. L’evento sarà accompagnato da musiche italiane diventate famose nel mondo.
“Vogliamo comprendere – ha spiegato Giumelli – il contesto socio-culturale nel quale il fenomeno del made in Italy si pone. Il libro tenta una ricostruzione delle trasformazioni del made in Italy enumerate secondo le tipologie informatiche: 1.0, 2.0, 3.0 e 4.0”. Chiedendosi se tutto ciò che viene prodotto in Italia possa essere chiamato made in Italy, Giumelli dialogherà con Annamaria Pellegrino, cuoca e foodblogger, Giuliano Ramazzina, giornalista.
“I confini sono labili”, secondo l’autore, “non tutti i prodotti made in Italy sono fatti in Italia, altri lo sono ma non sono fatti da italiani. Altri sono frode ma non tutto lo è. Forse non c’è più chiarezza proprio perché siamo entrati nell’era del “Post-made in Italy”.