Si rinnova l’appuntamento con “Le arance della salute” che a gennaio compiono trent’anni. Da sole due piazze nel 1990, quest’anno il frutto simbolo della corretta alimentazione sarà distribuito in oltre 3.000 piazze e in più di 800 scuole per raccogliere nuove risorse da destinare al lavoro dei circa 5.000 ricercatori sostenuti da Fondazione Airc e per informare l’opinione pubblica su comportamenti e abitudini salutari.
Sabato 25 gennaio ben 20 mila volontari di Fondazione Airc saranno impegnati in più di 3.000 piazze per distribuire circa 260.000 reticelle. Con una donazione di 10 euro sarà possibile ricevere 2,5 kg di arance rosse italiane, frutti che contengono pigmenti naturali con importanti poteri antiossidanti e circa il 40% in più di vitamina C rispetto agli altri agrumi.
Insieme alla reticella i sostenitori riceveranno una shopper realizzata con materiali riciclabili e una guida con preziose informazioni sulla prevenzione e sui più importanti progressi raggiunti nello studio della relazione tra alimentazione e cancro.
Oggi sappiamo che il cibo che consumiamo può influire sulla prevenzione ed esserne un prezioso alleato, se oltre a mangiare in modo sano ed equilibrato riduciamo fattori di rischio come la sedentarietà e l’obesità. Alcuni tipi di tumore – in particolare quelli che interessano esofago, stomaco e intestino – sono fra i più sensibili agli effetti di una dieta sbilanciata. L’American Institute for Cancer Research ha calcolato che abitudini alimentari poco salubri sono responsabili di circa tre tumori su dieci. Inoltre è sempre più chiaro che una dieta salutare va adottata fin dalla più tenera età, anche se non è mai troppo tardi per migliorare le proprie abitudini.
“Le arance rosse sono il simbolo della sana alimentazione, ricche di pigmenti che in laboratorio hanno dimostrato di poter rallentare la proliferazione cellulare e aumentare la morte cellulare programmata in numerosi tipi di tumore, come quelli del colon-retto o della prostata”, spiega Luigi Ricciardiello, ricercatore Fondazione Airc e docente di Gastroenterologia all’università di Bologna.
Dall’alimentazione all’attività fisica: i ricercatori hanno scoperto che essere fisicamente attivi incide su alcuni meccanismi essenziali dell’organismo, come il metabolismo energetico e ormonale, l’infiammazione e il sistema immunitario. Fare esercizio fisico riduce quindi l’insorgere dei tumori del colon-retto e, nelle donne, dei tumori del seno e dell’endometrio. Inoltre aiuta a prevenire l’aumento di peso, aspetto che incide su altri tipi di cancro come quello al rene, al pancreas, all’esofago e alla cistifellea.
Ma è bene ricordare che il fattore di rischio evitabile che più impatta sulla salute è il fumo: l’85-90% dei tumori polmonari è causato proprio dalla sigaretta, che risulta essere anche all‘origine di molti altri tumori. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il fumo di sigaretta è la più importante causa di morte evitabile nella nostra società: ogni anno nel mondo a causa del tabacco perdono la vita circa sette milioni di persone, 890.000 delle quali non fumatrici, solo perché esposte al fumo passivo.
Protagonista della campagna delle Arance della Salute è Leonardo, colpito all’età di 13 anni da una leucemia linfoblastica acuta che ha potuto superare grazie a protocolli sperimentali resi disponibili dai costanti progressi della ricerca. Accanto a lui, in rappresentanza dei circa 5.000 scienziati sostenuti da Airc, Alessia Ciarrocchi e Nicola Baldini, affiancati a loro volta dalla volontaria Chiara e da Valentina, mamma dopo una diagnosi di tumore al seno, che con la sua storia può testimoniare l’importanza del lavoro di Airc.
Banco BPM, partner istituzionale di Airc, sostiene le Arance della Salute per favorire la divulgazione scientifica, la prevenzione attraverso l’adozione di abitudini salutari e il coinvolgimento del pubblico a sostegno del lavoro dei ricercatori. Questa partnership si inserisce in una più ampia visione di responsabilità sociale di impresa per coinvolgere i dipendenti, le loro famiglie, i clienti e le comunità locali.
Fonte: Ufficio stampa Fondazione Airc