Alla Comunità Accademica dell’Ateneo di Verona
Rivolgo a tutte le persone che lavorano e studiano nel nostro Ateneo e ai loro cari, l’augurio sentito e spontaneo dal profondo del cuore, che queste festività pasquali possano riservare ad ognuno un piccolo spazio di serenità e magari anche di gioia e felicità, pur in questo difficile periodo che stiamo vivendo.
Ci conforta anche l’appartenenza ad una Comunità Accademica che ha messo in campo tutte le sue forze migliori e ha saputo dimostrare, lavorando a testa bassa e senza lamentarsi, di poter portare avanti le attività che normalmente vengono svolte, anche in una situazione sempre più complicata e di gravissima emergenza sanitaria.
Tutti indistintamente si sono fatti carico delle proprie responsabilità individuali, in silenzio, riflettendo ognuno sulle proprie quotidianità stravolte dall’emergenza, dimostrando un grande spirito collaborativo.
In questo modo le difficoltà incontrate via via, sono state più facili da affrontare e in gran parte la soluzione migliore e condivisa, anche se temporanea, è stata trovata.
L’Università di Verona ha continuato a funzionare con il contributo di tutti coloro che, con dedizione hanno continuato a svolgere il proprio lavoro, adottando nuove modalità a distanza: la didattica viene erogata a distanza da oltre un mese, le nostre studentesse e i nostri studenti continuano a laurearsi anche se da casa, vengono garantiti gli esami e si farà ancora di più per trovare le migliori forme di recupero di tutti i tirocini, in modo che la qualità della formazione, che il nostro sistema universitario è stato in grado di raggiungere, venga mantenuta e se possibile addirittura migliorata, proprio attraverso l’acquisizione di queste modalità non tradizionali per le nostre Università statali.
Grazie soprattutto al grande impegno profuso, alla condivisione dei problemi, allo spirito di gruppo e alle sollecitazioni di molti, vedrete che ne verremo fuori più determinati di prima a portare il nostro contributo di Ateneo aperto alla nostra Città e al nostro Paese, con spirito collaborativo e solidale, a sostegno della diffusione del sapere e della cultura, nel rispetto di tutti gli esseri viventi e con l’obiettivo ultimo di contribuire a migliorare la nostra società, per il futuro dei nostri giovani.
Permettetemi di esprimere un ringraziamento particolare alle persone della nostra Comunità Accademica, ma anche dei nostri ospedali, che con massimo spirito di servizio e alta professionalità, si sono fatti carico in prima persona di lavorare al fronte dell’emergenza sanitaria, trovandosi in situazioni logistiche, ma soprattutto umane, molto difficili e pericolose.
A queste persone, colleghi medici, specializzandi, personale sanitario tutto, deve andare il nostro grazie, ma anche il nostro supporto, affinché non si sentano mai soli e tutti insieme si possa uscire da questa emergenza grave, che sta insegnando molto a tutti noi. Vi assicuro che lo sforzo che si sta facendo ci renderà migliori.
E’ ancora il momento di rimanere uniti e solidali. Insieme siamo entrati in questo vortice e insieme usciremo più uniti di prima, con quanti hanno condiviso la nostra sorte.
Desidero esprimere la solidarietà e vicinanza alle persone della nostra comunità che sono state ferite, personalmente o attraverso i propri cari, da questa pandemia.
Il Rettore c’è e mai come in questo momento è orgoglioso di rappresentarVi.
Il nostro Ateneo rifonderà il proprio futuro nella consapevolezza di dover recuperare molto, non solo come orami sapevamo a causa della situazione ereditata, sancita anche dal Ministero, ma purtroppo anche per le grandi difficoltà che ci troveremo a gestire dopo questa pandemia.
Se uniti sapremo non farci travolgere dalle onde, ci muoveremo più agili con un vento di poppa o di bolina, che sarà sempre meglio di una calma piatta.
Il Magnifico Rettore
Prof. Pier Francesco Nocini