Come può un’idea innovativa diventare realtà imprenditoriale? Questo il tema su cui lo scorso 26 ottobre docenti, investitori e imprenditori si sono confrontati nel corso del workshop online «Da start-up a scale-up. Come nasce e cresce un’impresa . L’appuntamento, dedicato a studenti, innovatori, professionisti e curiosi è stato organizzato dall’ateneo in collaborazione con Fondazione Cariverona, t2i Trasferimento Tecnologico Innovazione e Confindustria Verona.
Ad aprire l’incontro, moderato da Luca Guarnieri, responsabile del Liaison office d’ateneo, è stato Diego Begalli, delegato del Rettore al Trasferimento della conoscenza e rapporti con il territorio. Dopo aver portato i saluti del magnifico rettore, Begalli ha sottolineato come l’università di Verona si stia impegnando su più fronti per portare avanti la valorizzazione economica della ricerca. “L’ateneo – ha precisato – sostiene la nascita e la crescita di società spin off che operano nelle diverse aree disciplinari. Per realizzare questo obiettivo, la governance di ateneo ha deciso di puntare sulle sue risorse più preziose: le sue studentesse e studenti. Tramite contamination lab, dove gruppi multidisciplinari hanno la possibilità di risolvere sfide proposte da aziende, e società spin off, l’ateneo scaligero dà ai suoi giovani la possibilità dare vita a start up studentesche che potranno supportare l’innovazione e la digitalizzazione delle imprese del territorio”.
Giacomo Marino, direttore della Fondazione Cariverona, ha illustrato invece gli interventi per la protezione delle risorse del futuro che Cariverona ha in prgramma tra il 2020 e il 2022 tra cui il bando Ricerca e sviluppo, il bando Habitat e la Call for proposals.
Bruno Giordano, vicepresidente per le aggregazioni di filiera e start up per la crescita di Confindustria Verona, ha continuato la tavola rotonda focalizzandosi sul ruolo dellle start up come fondamentali per dare nuova spinta economica alle aziende già mature. “Da sette anni – ha spiegato – Confindustria Verona accompagna le nuove aziende in un processo di crescita e contamination nelle aziende già strutturate. Processo che aiuta sia le start up a capire come muoversi nel panorama imprenditoriale che le aziende già avviate ad avere una nuova prospettiva nella loro organizzazione”.
Hanno concluso gli interventi della prima parte di conferenza Gianni Potti, presidente della fondazione Comunica, e Renzo Chervatin, responsabile dello sviluppo dei territori di Nord Est di UniCredit, entrambi concentrati sulle possibilità che l’innovazione digitale è in grado di portare a tutti i tipi di aziende in termini di customer care e qualità del servizio
L’evento si è chiuso con gli interventi di vari esperti in diversi settori imprenditoriali che hanno presentato nuove idee per il sostegno alle start-up innovative nel 2020, percorsi e metriche che devono essere seguite per diventare un’impresa di successo, e i modi in cui una grande azienda può supportare l’innovazione e le start-up. Presentata come esempio di successo imprenditoriale JuliaSoft, l’innovativa compagnia di sicurezza di sistemi nata come spin off dell’università di Verona.