Martedì 17 novembre si è dato avvio alle attività del nuovo Center for European Studies del dipartimento di Culture e civiltà con l’incontro dal titolo “Stati disUniti d’america? – Analisi e riflessioni sulle elezioni presidenziali 2020”. L’incontro online, inserito anche in “Diffusioni: l’Università incontra la città”, è stato una riflessione sulle elezioni americane presidenziali.
Il Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini ha aperto l’incontro salutando la nascita di questo nuovo centro, sottolineando come le sue future attività potranno offrire un importante contributo al dialogo e al confronto tra studiosi italiani, europei e americani. Il Magnifico Rettore ha inoltre sottolineato come in questa fase storica sia importante esaltare i valori del rispetto delle differenti culture e delle diversità che costituiscono importanti risorse per far crescere e consolidare i valori dellademocrazia.
È seguito l’intervento di Arnaldo Soldani, direttore del dipartimento di Culture e civiltà, che ha presentato il nuovo Center, la cui nascita arriva dopo un lungo lavoro preparatorio. Ha ricordato cone esso sarà dotato, sulla base del Regolamento approvato dal Consiglio del dipartimento, di un prestigioso Comitato scientifico e di un Comitato direttivo nel quale sono stati chiamati giovani studiosi con una solida esperienza internazionale. Renato Camurri, docente di Storia contemporanea, è stato nominato direttore. Tra i settori di interesse di cui il Center si occuperà vi sono: la storia europea contemporanea con particolare attenzione alla storia politica, culturale e intellettuale dei secoli XX e XXI, la storia dell’esilio, delle migrazioni culturali e dei movimenti forzati di popolazione, la storia delle relazioni diplomatiche, culturali e politiche tra Europa e Stati Uniti, la storia dell’integrazione europea e die valori dell’europeismo. Soldani ha quindi ricordato che uno degli obiettivi principali che si propone il Center, è quello di inserire Verona in una rete di collaborazioni scientifiche europee transatlantiche sulla scia del lavoro svolto negli ultimi anni dal professore Camurri.
Camurri ha, introdotto i temi di questo primo incontro promosso del Center e dedicato alle elezioni presidenziali americane 2020, spiegando che “esso nasce per fare il punto su uno dei più importanti avvenimenti dell’attualità mondiale che avrà ripercussioni importanti in Europa e per i futuri assetti geopolitici mondiali”. Ha inoltre ricordato che le elezioni hanno confermato la spaccatura profonda esistente nella società americana, aspetto questo su cui si confronteranno i relatori inviati a partecipare al dibattito.
Soni quindi seguiti gli interventi di: Mario Del Pero, docente di Storia internazionale e Storia della politica estera statunitense all’Institut d’études poliques/Sciences Po di Parigi, che ha analizzato i motivi della forte polarizzazione emersa nel voto e il fatto che la sconfitta del presidente uscente non coincida con la sconfitta del “trumpismo”. Federico Finchelstein, docente di Storia alla New School for Social Research di New York, si è interrogato sulla connessione tra autoritarismo populista e fascismo propriamente detto emersa negli anni dell’ultima presidenza. Sono seguiti i commenti di: Marilisa Palumbo, capo redattrice degli esteri al Corriere della Sera e di Martino Mazzonis, giornalista e scrittore, esperto delle campagne elettorali americane che hanno dialogato con i primi due relatori. L’evento è stato seguito da più di 200 collegamenti e non sono mancate le domande da parte del pubblico.
La registrazione dell’incontro è disponibile sul canale YouTube di Ateneo.