Il regista Pupi Avati è stato il protagonista dell’incontro “Aspettando il Dantedì“, organizzato dall’ateneo e dal Comune di Verona all’interno delle celebrazioni del Dantedì, giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta, che ricorre il 25 marzo.
Pupi Avati ha raccontato la nascita del film dedicato alla vita di Dante che si appresta a girare nei prossimi mesi e che sarà sugli schermi a fine anno.
A introdurre il regista sono stati l’assessore alla Cultura del Comune di Verona, Francesca Briani, e Arnaldo Soldani, direttore del dipartimento di Culture e civiltà dell’ateneo, che ha ricordato gli studi danteschi realizzati dall’università e il volume Dante Alighieri. Una vita (Einaudi) scritto da Paolo Pellegrini, docente di Filologia e linguistica italiana nell’ateneo, dedicato proprio a ricostruire la biografia dell’Alighieri.
La città scaligera ha inaugurato, lo scorso dicembre, un palinsesto di iniziative multidisciplinari, che vedono la collaborazione sinergica delle principali istituzioni culturali veronesi, tra cui l’ateneo, per le celebrazioni dei settecento anni dalla morte di Dante e il suo legame speciale con Verona: Dante a Verona 1321 – 2021 (danteaverona.it). Verona fu per Dante seconda casa dopo l’esilio da Firenze: la Commedia è ricca di riferimenti alla città veneta e ai suoi personaggi storici, in particolare a Cangrande della Scala, signore di Verona. È Cacciaguida, antenato di Dante, a parlargli di Cangrande, nel Paradiso, quando gli profetizza l’esilio da Firenze e il rifugio a Verona, sotto la protezione dei Della Scala, e in particolare di Cangrande, uomo dalle notevoli virtù militari, politico scaltro e generoso mecenate.
A Dante, al suo rapporto con Verona e con Cangrande, è stata dedicata la puntata del Tg2 dossier andata in onda il 20 marzo, con protagonisti anche il magnifico rettore dell’ateneo, Pier Francesco Nocini, che ha ricordato gli studi da lui effettuati sul teschio di Cangrande, e il professor Pellegrini, che ha spiegato il lavoro del Lamedan, il laboratorio di studi medioevali e danteschi, allestito dall’università nella Biblioteca Capitolare di Verona, per digitalizzare i manoscritti della biblioteca.
L’ateneo ha partecipato, inoltre, al Dantedì, con il dialogo tra il dantista Zygmunt Baranski dell’università di Cambridge e Paolo Pellegrini, presentato dall’assessore alla Cultura Francesca Briani, che si è tenuto giovedì 25 marzo. Un’occasione per i due studiosi di confrontarsi sulle più recenti ricostruzioni biografiche del Sommo Poeta, sul rapporto di Dante con la realtà storica e culturale del Medioevo, sulla necessità di coniugare le esigenze della ricerca scientifica e quelle dell’alta divulgazione.
Elisa Innocenti