Run for Science, Corri per la Scienza, l’evento dell’università di Verona che rappresenta il più importante appuntamento scientifico riguardante il mondo dell’endurance e in particolare della corsa, il 9 maggio alle 13 correrà insieme a Wings for life, l’avvenimento mondiale benefico per la ricerca delle cure delle lesioni al midollo spinale.
In una sola giornata due appuntamenti affratellati dalla pratica sportiva, dalla ricerca e dalla salute.
Run for Science raccoglie, attraverso il coinvolgimento di maratoneti non professionisti, dati che poi verranno rielaborati da diversi gruppi di ricerca nazionali e internazionali in analisi multidisciplinari che hanno portato e continuano a portare a significative scoperte scientifiche. Ad oggi, gli esperimenti e le ricerche condotte sono 950. Wings for life raccoglie fondi per la cura delle lesioni midollari.
Il contesto in cui tutto questo avviene è una corsa che ha un format particolare e per certi versi accattivante. I partecipanti inizieranno a correre nello stesso istante in trentacinque luoghi differenti del mondo guidati da una applicazione. Dopo mezzora dalla partenza, una Catcher Car virtuale con sensori elettronici inizierà l’inseguimento, prima piano poi sempre più velocemente, registrando gli atleti nel momento in cui vengono sorpassati. Il traguardo è la distanza raggiunta: in altre parole, si tratta di correre il più lontano possibile, finché non si viene raggiunti.
Run for Scienze studierà questo modello di corsa, andando ad analizzare la prestazione e la percezione dello sforzo in una gara a inseguimento. In continuità con alcune edizioni precedenti (ogni anno Run for Science affronta un tema diverso), e quest’anno rafforzando ancora di più la collaborazione con l’università di Roma Foro Italico, si andrà a valutare la percezione dello sforzo in relazione all’entità e alla intensità di esercizio fisico richiesto. Le valutazioni verranno su basi psicofisiche, attraverso la scala di RPE, acronimo di Rating of Perceived Exertion, parametro per quantificare il grado di sforzo percepito e una serie di questionari ex e post gara per capire che tipo di strategie adottano i corridori per orientarsi in questa corsa, sfruttando al meglio le proprie risorse su un percorso dalla lunghezza non programmabile a priori; dove il risultato non è il tempo, ma la distanza, sapendo di essere seguito. A Verona la corsa si effettuerà su un anello di 5 km realizzato all’interno del Parco dell’Adige Sud- Giarol Grande. Sono cinquanta i partecipanti che, nel rispetto delle norme vigenti, partiranno scaglionati.
L’iniziativa è stata presentata lunedì 3 maggio agli studenti di Scienze Motorie. Erano presenti gli specialisti marketing di Red Bull, sponsor dell’evento, Pietro Scalettaris e Valerio Leonardi e l’atleta paralimpico di canottaggio e nuoto Francesco Maria Maglione. Francesco ha sottolineato l’importanza dell’evento per informare e sensibilizzare su questa disabilità che riguarda chi, come lui, ha subito una lesione midollare. Inoltre, si è espresso con entusiasmo riguardo la collaborazione con l’università e l’area Scienze Motorie: una opportunità per riflettere di ricerca, sport e salute nel tempo e non solo a ridosso degli eventi.
“Abbiamo deciso di collaborare – dichiara Federico Schena, responsabile di Run for Science- per dare un supporto a un movimento grande di dimensione dello sport, come quella creato da Wings for life”.
“Run For Science e Wings For Life hanno in comune gli elementi fondanti: la ricerca scientifica e la corsa. È risultato quindi naturale gemellare gli eventi. Il modello di studio possibile con il format ad inseguimento proposto in WFL risulta per noi ricercatori molto interessante. Permette infatti di valutare quanto i concorrenti, amatoriali o professionisti della corsa, conoscano in modo dettagliato le loro capacità prestative e di gestione dello sforzo e quanto queste informazioni siano importanti per una corretta pianificazione degli allenamenti e della scelta dell’intensità di gara”, spiega il docente Cantor Tarperi.
Comunicazione Scienze motorie