Promuovere progetti e iniziative per il trasferimento di tecnologie e know how, sviluppare competenze specifiche per i giovani studenti agevolandone l’inserimento nel mondo del lavoro e ottenere congiuntamente finanziamenti pubblici e privati. Sono questi gli obiettivi dell’accordo triennale di collaborazione siglato da Veronafiere e dall’Università di Verona.
Alla presentazione dell’intesa, oggi nella sala Cda di Veronafiere, erano presenti il presidente di Veronafiere Maurizio Danese e il direttore generale Giovanni Mantovani, il magnifico rettore dell’Ateneo scaligero Pier Francesco Nocini e il professor Diego Begalli, delegato al Trasferimento della conoscenza e rapporti con il territorio.
«Da oltre 120 anni Veronafiere organizza grandi eventi di promozione a supporto di alcune industry strategiche a livello locale e nazionale, quali agrifood, logistica e biomedicale, di interesse anche per le attività di ricerca di eccellenza dell’Università – spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere –. Alle aziende di questi settori e a tutti gli attori collegati forniamo strutture e servizi ad alto valore aggiunto, che richiedono una continua spinta verso l’innovazione. Questa collaborazione con l’ateneo, dunque, ci permetterà di realizzare ulteriori progressi, nell’ottica di sostenere in maniera sempre più efficace lo sviluppo del nostro territorio».
«Sono certo che anche questo percorso collaborativo dell’Ateneo con un’altra istituzione del territorio, contribuirà alla crescita del territorio medesimo, facilitando da un lato il trasferimento della conoscenza tra università e sistema produttivo e, dall’altro, ponendo la nostra università come un sistema aperto che recepisce le istanze di imprese e istituzioni per orientare al meglio offerta formativa e attività di ricerca – afferma il magnifico rettore dell’ateneo Pier Francesco Nocini – VeronaFiere come ben sappiamo è un grande attrattore internazionale di imprese e un veicolo di promozione di primaria rilevanza per il Made in Italy nel mondo. Allo stesso tempo, la qualità del nostro ateneo è internazionalmente riconosciuta proprio in molti degli ambiti nei quali VeronaFiere è leader con eventi fieristici di portata mondiale. Sono certo che questo connubio si farà artefice di grandi risultati per la nostra città, per l’Ateneo e per Verona Fiere».
«La pandemia che abbiamo vissuto nell’ultimo anno ha reso indifferibili due trasformazioni sia per Veronafiere, che per ogni realtà imprenditoriale e del territorio – osserva Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –. La prima è un salto culturale e di struttura delle competenze interne, reso necessario dalle discontinuità che il digitale sta imprimendo ai modelli di business verso soluzioni sempre più ibride. La seconda riguarda il modello di ecosistema per l’innovazione che si sta strutturando in una logica open-innovation coinvolgendo le Università, a cominciare da quella di Verona, i centri di ricerca e le start-up collegate alle filiere in cui Veronafiere è leader».
L’accordo fonda le proprie basi sulla storica relazione tra Veronafiere e Università, ma anche sui progetti di ricerca realizzati insieme negli ultimi anni relativi alla lavorazione dei big data e degli small data delle singole manifestazioni. Tra questi, il progetto IMALL nato con l’obiettivo di studiare modelli comportamentali attraverso strumenti di intelligenza artificiale all’interno di supermercati e manifestazioni fieristiche, il progetto FAIR-PLAY per lo studio e lo sviluppo di nuovi servizi e modelli di marketing 4.0 in ambiente fieristico, una borsa di dottorato di ricerca sull’attività di profilazione multimediale privacy-preserving di persone all’interno di manifestazioni quali fiere e convegni. A ciò si aggiungono due contratti annuali stipulati da Veronafiere con Humatics Srl, spin off dell’Università di Verona, per consulenze in ambito intelligenza artificiale e data science, e varie pubblicazioni scientifiche.