Macromolecole e metaboliti secondari della vite e del vino. Sono solo alcuni dei temi dell’ottava edizione dell’International Macrowine Conference, in programma dal 23 al 30 giugno. La conferenza, programmata per il 2020 in presenza e proposta ora in modalità virtuale, data la situazione epidemiologica internazionale, è stata organizzata grazie alla collaborazione tra l’università di Verona rappresentata da Maurizio Ugliano, docente di Scienze e tecnologie alimentari, la Fondazione Edmund Mach con Fulvio Mattivi, docente di Chimica degli alimenti, e dall’università di Torino con Luca Rolle, docente del dipartimento di Scienze agrarie, forestali e alimentari. L’evento vede i maggiori esperti mondiali del settore, ricercatori e ricercatrici, produttori e produttrici, riuniti per fare il punto su progressi, sfide e direzioni future della ricerca enologica, con un focus particolare sulla diversità e unicità delle pratiche viticole ed enologiche, nel contesto del cambiamento climatico e dei mercati globali.
I temi generali della conferenza riguarderanno la diversità della vite e pratiche viticole per una coltivazione sostenibile della vite, l’ecologia microbica dalla vigna al consumo, nuovi strumenti e strategie per un’enologia varietale e regionale di precisione e sostenibile, longevità e conservabilità del vino, diversità chimica degli stili di vino ‘speciali’ (vini fortificati, passiti, botritizzati, ice-wines, orange wines, spumanti) e fisiologia della percezione chimico-sensoriale.
“Macrowine è uno dei principali convegni dedicati all’avanzamento della ricerca in ambito enologico e viticolo – sottolinea Ugliano – con oltre 400 partecipanti provenienti da tutti i principali paesi produttori di vino, nel corso delle differenti sessioni verranno presentati i più recenti risultati di carattere scientifico e tecnico di rilievo per la filiera”.