Dopo il successo ottenuto dagli appuntamenti dei mesi scorsi, giunge a conclusione Dante in scena, il ciclo di incontri promossi dall’università di Verona per celebrare il profondo legame tra Dante e la città scaligera. Sarà Alessandro Anderloni a dialogare con studentesse, studenti e cittadini, martedì 22 febbraio, alle 17, nell’aula SM T3 del Polo Santa Marta di via Cantarane 24.
All’incontro dal titolo “Dante in carcere” parteciperanno, assieme al coordinatore scientifico della rassegna Nicola Pasqualicchio, docente di Discipline dello spettacolo, anche Mariagrazia Bregoli, direttrice della Casa Circondariale di Verona e Rita Ruffoli, direttrice della Fondazione San Zeno.
“L’incontro avrà per tema il progetto “Dante in carcere”, iniziato nel 2018 e tuttora in corso, a cura di Anderloni e della Compagnia Teatro del Montorio”, spiega Pasqualicchio, “si tratta di un percorso laboratoriale all’interno del carcere, promosso e organizzato dalla direzione della Casa Circondariale di Verona e sostenuto dalla Fondazione San Zeno, che vede la partecipazione di un gruppo multietnico, multiculturale e multireligioso di detenuti ed è destinato a concretizzarsi in tre momenti spettacolari, uno per ogni cantica della Divina Commedia”.
Un’esperienza umana, sociale e artistica importante e unica, a proposito della quale ha dichiarato Anderloni: “In questo anniversario sento che Dante è nelle carceri molto più che sui palcoscenici dei teatri e nelle sale delle accademie. È nelle case e nelle scuole, tra le persone. È “uno di noi” come ha scritto un attore del “Teatro del Montorio” sotto il volto del Poeta appeso nella sala prove del carcere”.
Il cartellone Dante in scena, nato grazia a un protocollo di intesa tra con capofila l’università, dipartimento di Culture e Civiltà, il Comune di Verona, assessorato alla Cultura e la Diocesi, è stato realizzato grazie alla piena collaborazione ricevuta dai maggiori teatri veronesi e da altre realtà cittadine che operano nell’ambito dello spettacolo. Da ottobre scorso a febbraio, infatti, la rassegna ha celebrato Dante attraverso il teatro, la danza, la musica, e alternando, presenze locali, nazionali e internazionali nel segno della qualità e dell’innovatività.