Anche quest’anno, l’università di Verona, in collaborazione con il Comune di Verona, ha partecipato al Samsung Innovation Camp con il progetto “Museo d’arte naturale”. Sviluppato da Alessandro Brun, Cecilia Chiarello, Arianna Alborali Guerra, Gabriele Masson e Sofia Simonelli, il progetto presentato dagli studenti valorizza il patrimonio del Museo di Storia naturale attraverso una rivisitazione degli spazi e la creazione di uno spazio espositivo capace di adattarsi alle esigenze del visitatore contemporaneo, integrando le tecnologie digitali. Arte, natura e tecnologia si incontrano nella visione del gruppo, dando in questo modo un ruolo più attivo al visitatore lungo tutta la mostra.
Samsung Innovation Camp è un progetto sviluppato da Samsung Electronics Italia insieme a un gruppo di università italiane ed enti locali, con l’obiettivo di accompagnare gli studenti in un percorso formativo dedicato all’innovazione digitale. Focus di questa edizione è stata la valorizzazione del patrimonio naturalistico, artistico e culturale attraverso le tecnologie digitali, con l’obiettivo di sostenere i settori della cultura e del turismo.
“Innovation Camp ci ha permesso di aiutare i giovani a esprimere il loro talento attraverso le nuove tecnologie, contribuendo al rilancio dell’Italia e alla sua crescita. Questa collaborazione sinergica con le università e le istituzioni locali – ha spiegato Anastasia Buda, Corporate social responsibility manager di Samsung Electronics Italia – ha contribuito da un lato a offrire ai ragazzi nuove competenze legate all’innovazione digitale e alle soft skills molto richieste nel mercato del lavoro, dall’altro, le loro nuove idee danno nuova linfa al settore del turismo e dei beni culturali, duramente penalizzato in questi ultimi due anni”.
Ha vinto l’edizione 2021/2022, tra gli oltre 2000 studenti che hanno partecipato all’iniziativa, il progetto sviluppato dagli studenti dell’università del Piemonte Orientale. Secondo e terzo classificato sono rispettivamente il gruppo proveniente dall’università di Trento e il progetto degli studenti dell’università di Catania.