Sono stati cinque anni di intenso lavoro da parte di tutto il dipartimento di Lingue e letterature straniere dell’università di Verona per la realizzazione del Progetto di Eccellenza “Le digital humanities applicate alle lingue e letterature straniere (2018-2022)”, che ha garantito un flusso di oltre 6 milioni di euro di investimenti in ateneo.
Il progetto, coordinato da Paolo Frassi, professore ordinario di Lingua francese, ha permesso di colmare virtuosamente il divario tra cultura umanistica e cultura scientifica grazie al “ponte” metodologico offerto dalle digital humanities (abbreviate anche in DH), che integrano procedure computazionali e di trattamento e rappresentazione dei dati nelle discipline linguistiche, filologiche e letterarie.
Oltre 200 tra ricercatori, dottorandi, collaboratori interateneo, stagisti e contrattisti, gli attori coinvolti che in questi cinque anni hanno garantito un elevato livello di competenza e di conoscenza. In particolare, quattro le aree progettuali su cui il dipartimento di Lingue si è concentrato: patrimonio letterario-filologico e DH, patrimonio linguistico-culturale e DH, didattica e DH, spazi e piattaforme digitali.
Per quanto riguarda il patrimonio letterario-filologico, il dipartimento ha realizzato 12 progetti, con altrettante piattaforme, per assicurare una piena digitalizzazione di testi e opere, identificazioni comuni di stili letterari e codifiche di manoscritti anche in collaborazione con enti e biblioteche digitali.
Per il patrimonio linguistico-culturale sono stati portati a termine 10 progetti, con relative piattaforme, per supportare la ricerca nella costituzione di corpora, consultazione di dati linguistici, studio di minoranze linguistiche ed elaborazione di banche dati terminologiche.
Anche la didattica ha subìto un profondo e proficuo rinnovamento, di cui hanno beneficiato tutti i corsi di laurea del dipartimento: le digital humanities sono ora parte integrante dell’offerta formativa del dipartimento di Lingue e letterature straniere grazie all’istituzione del Corso di laurea in Lingue e letterature per l’editoria e i media digitali (L11), con uno specifico curriculum in Digital Culture, attivato dall’a.a. 2019-2020, e un Corso di laurea magistrale internazionalizzato in Languages, Literatures and Digital Culture (LM37), con curriculum dedicato in Digital Humanities, attivato dall’a.a. 2022-2023. Il panorama didattico è stato inoltre ampliato con corsi di formazione in modalità blended, ovvero un percorso formativo che prevede l’utilizzo integrato di diverse modalità e tipologie didattiche per aziende, utenti esterni e insegnanti della scuola secondaria, accessibili anche sul piano della disabilità, integrando l’esperienza pedagogica in presenza con la didattica flessibile a distanza e il social networking.
Sono state inoltre create infrastrutture fisiche e digitali di ultima generazione, attrezzando aule didattiche con computer e postazioni informatiche accessibili. Si è provveduto alla realizzazione di un digital lab e aule per il microteaching; sono state intensificate sia la comunicazione con il grande pubblico sia l’interazione con la comunità scientifica; è stata creata una piattaforma dedicata per ospitare le riviste scientifiche in open access del dipartimento; sono stati acquistati software per la didattica blended e l’accessibilità. Inoltre, i risultati della ricerca dipartimentale sono ora disponibili su piattaforme digitali appositamente predisposte per ospitare banche dati, archivi digitali e bibliografici, in linea con le buone pratiche e gli standard di riferimento in ambito digital.
“Con quanto realizzato grazie dal Progetto di Eccellenza, il dipartimento di Lingue e letterature straniere si è fatto ulteriormente strada a livello locale, nazionale e internazionale” – aggiunge Roberta Facchinetti, Direttrice del dipartimento. – “Percorrendo la strada del digitale, abbiamo inoltre iniziato un percorso di accessibilità ed inclusione che intendiamo rendere prioritario nel nostro dipartimento.” Il dipartimento di Lingue e letterature straniere dell’università di Verona è inoltre entrato a far parte dell’Associazione per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale, anche grazie all’Advisory Board di cui si è dotato, che conta membri di profilo internazionale esperti nelle DH che hanno valutato in maniera molto positiva la qualità del lavoro svolto e dei prodotti realizzati. “A livello nazionale” – aggiunge il project manager Paolo Frassi, – “abbiamo intessuto legami con altri dipartimenti italiani che hanno vinto progetti di eccellenza legati alle DH, nello specifico le università di Bergamo, Modena-Reggio Emilia, Udine e Venezia – per una più ampia disseminazione dei risultati raggiunti e soprattutto per rendere quanto realizzato il punto di partenza per nuove progettualità congiunte”.
A conclusione, sono stati siglati ben 11 nuovi accordi con università UE ed extra-UE che sono ora pienamente operativi ed il dipartimento è entrato a far parte dello European Language Council, ente in seno alla Comunità Europea che promuove la ricerca nell’ambito dell’insegnamento delle lingue.
Contributo Commissione Comunicazione DiLLS