Un’esperienza di crescita sul piano umano prima ancora di quello giuridico. E’ quello che ha vissuto un gruppo di cinquanta studentesse e studenti del corso di Giurisprudenza dell’ateneo veronese che mercoledì 20 novembre ha visitato la Casa di reclusione femminile “Giudecca” di Venezia. Ad accompagnare il gruppo è stato Ivan Salvadori, docente di Diritto penale dell’università di Verona e referente dell’iniziativa.
Nel corso della giornata ragazze e ragazzi hanno avuto la possibilità di vedere in prima persona alcune parti dell’istituto e di conoscere la quotidianità delle ospiti attraverso le loro dirette testimonianze.Inoltre, il penitenziario “Giudecca” ospita il padiglione della Santa Sede alla Biennale, intitolato “Con i miei occhi” e dedicato alla tutela dei diritti umani e delle persone ristrette.
“È un’iniziativa che rientra nell’ambito di un ciclo di visite negli istituti di pena e si affianca ai miei corsi consentendo agli studenti e alle studentesse di conoscere, dall’interno delle mura del carcere, la complessa della realtà carceraria, ed in specie sulla detenzione femminile – ha raccontato Salvadori – La visita ha anche lo scopo di portare gli studenti a riflettere sul significato della pena che, come stabilito dalla Costituzione, deve avere una funzione rieducativa e non può consistere a trattamenti contrari al senso di umanità”.
SM