E’ veronese il miglior studente straniero dell’Università di Bonn. Valentino Giarola, nato a Zevio, e laureato in Biotecnologie agro alimentari all’Università di Verona, ha ritirato ieri il prestigioso premio DAAD conferitogli dal rettore dell’Ateneo tedesco. Un riconoscimento molto rinomato in Germania, che va ogni anno a studenti con eccellenti voti, ma con un occhio di riguardo nei confronti del loro impegno nel sociale.
Tutto è cominciato alla facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’ateneo scaligero, quando da studente ha aderito al progetto Erasmus. E’ stato allora che ha avuto i primi contatti con l'Università di Bonn, al dipartimento di Fisiologia Vegetale. Giarola si è laureato con lode nel luglio 2008 in Biotecnologie agroindustriali all’Università di Verona, relatrice la professoressa Antonella Furini.
Valentino ora vive a Bonn e segue il progetto di ricerca al dipartimento di Fisiologia Vegetale all'IMBIO, Institute of Molecular Physiology and Biotechnology of Plants (). Tutto però, ha avuto inizio a Verona…
Quali sono state le tappe che ti hanno portato dall’ Ateneo di Verona a quello di Bonn? Tutto è cominciato nel periodo della laurea specialistica, quando ho aderito al progetto Erasmus. E’ stato allora che ho avuto i primi contatti con l'Università di Bonn, al dipartimento di Fisiologia Vegetale all'IMBIO, dove ho svolto il lavoro di ricerca su cui si basa la mia tesi di laurea.
Dopo essermi laureato nella mia città, ho comunque mantenuto i contatti con il gruppo di ricerca e dopo pochi mesi mi è stato offerto un Ph. dallo stesso team. Ho deciso quindi di trasferirmi qui a Bonn, almeno fino al conseguimento del dottorato.
Il premio DAAD viene conferito agli studenti più meritevoli anche per l’impegno nel sociale. Quale è stato il tuo contributo in questo campo?
Devo dire che da questo punto di vista Verona e la sua università mi hanno fornito tutti gli strumenti necessari che, grazie al mio entusiasmo, si sono tramutati in iniziative importanti di carattere sociale. Durante gli anni a Verona sono stato infatti responsabile o co-responsabile del gruppo studentesco CoScienze che aveva come scopo quello di informare gli studenti sulle Biotecnologie e le loro potenzialità. In questo contesto ho avuto modo di organizzare eventi di carattere scientifico e divulgativo; tra cui congresso internazionale del COST 859 che si è tenuto a Verona nel 2008. Sono stati proprio questi sforzi nel promuovere le Biotecnologie, a volte nell'indifferenza generale, assieme ai risultati accademici che mi hanno permesso di raggiungere questo traguardo.
Ora che si trova a studiare in Germania, che bilancio può fare degli anni trascorsi all’Università di Verona e quanto le sono stati utili le conoscenze apprese nell’ Ateneo?
Devo dire che l'Università di Verona mi ha dato tutto quello di cui avevo bisogno per attuare importanti iniziative all'interno delle sue mura e anche per intraprendere quest’importante esperienza. Inoltre il livello di formazione conferitomi durante la triennale e la specialistica, è stato più che adeguato per affrontare le sfide di ogni giorno qui, a Bonn.
A che punto è, secondo lei, la ricerca nel settore delle biotecnologie nel nostro Paese?
In Italia ci sono tutte le potenzialità, in termini di competenze, per fare qualcosa di buono in questo campo. Spesso però, gli interessi economici e il continuo accanimento dei media nel gettare cattiva luce sul settore non ne aiutano lo sviluppo.
E’ rimasto qualche sogno da realizzare al migliore studente straniero dell’ Università di Bonn?
Innanzitutto tornare in Italia e poi riuscire a parlare di come stanno veramente le cose nel settore della Biotecnologia; far luce una volta per tutte sui problemi e i dubbi delle persone. Certo, non è un’impresa facile… anzi forse è un’ utopia, ma non smetterò mai di sognare e di lottare per questo.