Qual è lo stato di salute psicofisico delle donne venete? Perché consumano più psicofarmaci e antidepressivi degli uomini? Sono alcuni degli interrogativi alla base della ricerca Stili di vita, un’indagine condotta su un campione di 11.357 donne venete servendosi della mediazione di 249 farmacisti che da maggio ad ottobre 2008 hanno intervistato le loro clienti.
La ricerca è stata promossa dalla Commissione Pari opportunità del Veneto e realizzata dal dipartimento di Medicina e Sanità pubblica, sezione di Farmacologia dell’Università di Verona.
Come nasce e qual è l’obiettivo della ricerca? “La nostra indagine si basa sull’osservazione del quotidiano e dalla consapevolezza che le donne fanno sempre più uso di farmaci come sostegno nei loro momenti di difficoltà – ha spiegato Simonetta Tregnago , presidente della Commissione regionale Pari opportunità – Purtroppo oggi chi soffre di depressione si rivolge al medico, che prescrive il farmaco senza indagare da cosa deriva lo stato di fragilità della donna . Uno dei nostri principali obiettivi è quello di stimolare l’intervento di chi amministra la nostra realtà” .
Il metodo di indagine. Le protagoniste della ricerca non sono solo le donne che assumono antidepressivi. Al farmacista è stato chiesto infatti di intervistare sia le donne a cui sono stati prescritti ansiolitici sia le clienti che si recano in farmacia per altri motivi di salute. Attraverso un questionario composto da domande riguardanti lo status familiare, lavorativo, sociale delle donne si è cercato innanzitutto di capire quali sono le principali cause di ansia e preoccupazione dell’universo femminile. "Dalle risposte – ha evidenziato Anita Conforti, presidente del Comitato pari opportunità dell'ateneo – è emerso che nei sei mesi precedenti all’intervista il 44% delle donne è stato colpito dalla morte di una persona cara , il 43% ha problemi familiari e affettivi o legati alla salute dei propri parenti e il 27% è oppresso da problemi di natura finanziaria. Solo al quarto posto si colloca la preoccupazione per il proprio stato di salute. Dai dati si nota chiaramente che la donna è maggiormente provata dai problemi di chi le sta accanto rispetto ai propri". Alcune domande sono state dedicate anche all’aspetto della violenza fuori e dentro la famiglia, situazione oggi molto diffusa, per cercare di capire quanto tali episodi possano influire sullo condizione psicofisica delle donne.
L’importanza dell’ascolto. "La donna di oggi è molto diversa rispetta al passato, spesso si trova a dover affrontare responsabilità notevoli non solo di natura familiare e non essendo adeguatamente sostenuta spesso si rivolge agli psicofarmaci – ha affermato Elda Baggio, consigliere del rettore per le Pari opportunità – L’ascolto molte volte può ridurre l’impatto della gravità dei problemi. Purtroppo però, soprattutto quando si parla di salute, mancano i luoghi per potersi esprimere ed essere sostenute da persone competenti. Persino il medico di base oggi ha poco tempo da dedicare alle risposte che la donna vorrebbe quando si tratta di dover affrontare la malattia. Le farmacie potrebbero diventare il posto più adatto proprio perché rappresentano un luogo del quotidiano”.
Affermazione condivisa da Elena Vecchioni, vicepresidente di Federfarma Veneto.
“La maggior parte dei nostri clienti è donna ed entra in farmacia soprattutto come madre e moglie. Anche il nostro personale per lo più è di sesso femminile e spesso tra farmacista e cliente si stabilisce un rapporto di complicità. In quanto professionisti della salute ci sentiamo preparati ad offrire un adeguato sostegno sia sul piano emozionale che su quello professionale alle nostre clienti. Siamo molto orgogliosi di aver dato il nostro contributo a una ricerca di così forte impatto sociale volta a promuovere la salute e il benessere delle donne”.