Cinema Kappadue
Martedì 26 gennaio
2001: Odissea nello spazio (2001: A Space Odyssey, UK/USA, 1968, 141’)
di Stanley Kubrick
Proiezione unica ore 21.00
Versione originale con sottotitoli
Copia restaurata proveniente da Warner Bros, Italia
«Non mi piace parlare di 2001 perché è essenzialmente un'esperienza non verbale. Per più della metà, il film non ha dialoghi. È un tentativo di comunicare con il subcosciente e con le sensazioni, piuttosto che con l'intelletto».
Parola di Stanley Kubrick, e potremmo fermarci qui. 2001 è un'esperienza «ineffabile», dove per ineffabile si intende, appunto, ciò che non può essere espresso a parole. Sembra che Kubrick preferisca tagliar corto in questo modo. Eppure, quella dichiarazione di Kubrick si trova in apertura di un volume- The Making of Kubrick's 2001, di Jerome Agel, edizioni Signet, 1970 – che al film dedica svariate migliaia di parole: a cominciare dal primissimo trafiletto di giornale che il 21 febbraio del 1965 annunciò al mondo che Stanley Kubrick e la Metro Goldwyn Mayer avevano firmato il contratto per girare un film di fantascienza intitolato Journey Beyond Stars. Il trafiletto, per quanto lungo poche righe, conteneva alcune notizie che oggi appaiono rivelatrici. Innanzi tutto parlava di un «romanzo di Arthur C. Clarke», a cui il film era ispirato e che doveva essere ancora pubblicato (e questo è un risvolto che tra poco chiariremo). Inoltre, annunciava: «Journey si svolgerà nell'anno 2001 e sarà la storia dell'esplorazione del sistema solare e della scoperta di un'intelligenza extra-terrestre».
La frase è abbastanza straordinaria: riassume in pochissime parole (per la precisione 20, nell'originale inglese) sia il titolo futuro del film, che come vedremo cambiò diverse volte, sia la sua trama sotterranea. Chissà in quanti, uscendo sconvolti a livello «non-verbale» da 2001, si saranno detti: bellissimo, ma di che parlava?
Ecco qua, di che parlava: dell'esplorazione del sistema solare e della scoperta di un'intelligenza extra-terrestre. Solo che Kubrick, grande maestro di finzioni, fece di tutto – nei tre anni che trascorsero da quel trafiletto all'uscita del film finito per nascondere i propri intenti; per trasferirli dal piano razionale a quello mitico. Per trasformare, insomma, il viaggio (tale il significato della parola journey) in un'odissea, e ammetterete che non è una differenza da poco. (Alberto Crespi).
Mercoledì 27 gennaio
Amabili resti (The Lovely Bones US/UK,/Nuova Zelanda, 2009, 139’)
di Peter Jackson
con Mark Wahlberg, Rachel Weisz, Susan Sarandon, Stanley Tucci
Anteprima – Proiezione unica ore 21.00
Universal Pictures International Italia
Versione originale con sottotitoli
Tratto dal best-seller di Alice Sebold, diretto dal regista premio Oscar Peter Jackson (l’autore della trilogia de Il signore degli anelli) e prodotto da Steven Spielberg, il film racconta la storia della giovane adolescente Susie Salmon, barbaramente uccisa, che da una specie di limbo fantasmagorico tra “ la terra e il paradiso”, guarda dall’alto la sua famiglia e guida il padre nella ricerca del colpevole. Il film rappresenta una nuova sfida per il pluripremiato regista neozelandese che mescola con sorprendente abilità più generi: fantascienza, thriller, melodramma e commedia.
Siamo in attesa della conferma da Universal Pictures International Italia per poter presentare in anteprima nazionale nell’ambito di Infinitamente l’ultimo e atteso film di Peter Jackson Amabili resti.
Infinitamente – Cinema
a cura del Centro Audiovisivi
Biblioteca Civica
Anfiteatro della Biblioteca Civica
Dal 25 al 31 gennaio dalle ore 16,00 alle 19,00
Ai confini della realtà (The Twilight Zone, Usa, b/n, 1959-1960)
Antologia in video della prima stagione della serie di The Twilight Zone, (15 ore di episodi), ideata e prodotta da Rod Serling.
“C’è una quinta dimensione oltre a quelle che l’uomo già conosce. E’ senza limiti, come l’infinito e senza tempo come l’eternità: è la regione intermedia tra la luce e l’oscurità, tra la scienza e la superstizione, tra lo scuro baratro dell’ignoto e le vette luminose del sapere. E’ la regione dell’immaginazione, una regione che si trova ai confini della realtà”.
Una sera d’ottobre del 1959 la voce di Rod Serling aprì agli Americani un nuovo universo immaginario, dal quale probabilmente né loro né i milioni di telespettatori che in tutto il mondo poi li seguirono, sono mai veramente tornati. The Twilight Zone, ha riverberato, di generazione in generazione, la magia delle sue storie impossibili, dense di messaggi universali sulle nostre ossessioni e i mali del mondo cambiando per sempre la percezione dell’ignoto e il vocabolario per descriverlo.
Una serie di telefilm che avrebbe rivoluzionato la fantascienza, cambiato il linguaggio televisivo e ispirato fumetti, film, cartoni animati, libri e gruppi musicali.
Le proiezioni saranno su richiesta degli utenti per un massimo di 30 posti
Sala Farinati
Venerdì 29 gennaio ore 21.00
Proiezione in video del film Ai confini della realtà (Twilight Zone. The movie, USA, 1983, 101’) di Joe Dante, John Landis, Steven Spielberg, George Miller.
Quattro storie ispirate ad alcuni episodi classici della serie televisiva di Rod Sterling.
Sala Farinati
Sabato 30 gennaio ore 11.00
Proiezione in video dell'episodio L'elemento tempo, che fu trasmesso un anno prima del debutto della serie tv The Twilight Zone e può essere considerato un episodio pilota.
A seguire Rod Serling's Lost Classic, uno speciale del 1994 che porta alla luce due storie scritte da Rod Serling: Il cinema e L'isola dei morti.