Secondo una ricerca di un gruppo di economisti migliorare la qualità delle università è possibile: occorrono maggiore autonomia e concorrenza tra gli atenei. I risultati sono stati approfonditi in un recente articolo pubblicato sul sito La Voce.info.
La ricerca. Il gruppo di ricerca formato dagli economisti Caroline Hoxby, Andreu Mas-Colell, André Sapir, Philippe Aghion e Mathias Dewatripont, ha condotto uno studio sul mondo delle università, che ha portato a formulare la teoria che l'autonomia delle università e la concorrenza tra atenei migliorano la qualità della ricerca e della didattica. Gli economisti da tempo si occupano di temi come l'istruzione, il mercato del lavoro e la crescita. E così hanno pensato di analizzare il processo che porta a migliorare gli atenei del mondo, arrivando ad analizzare come l'autonomia e la concorrenza possono portare benefici alle varie università.
Relazione tra autonomia e concorrenza. Ci deve essere una stretta relazione tra questi due ambiti per poter arrivare ad un netto miglioramento. Gli economisti hanno infatti notato come l'autonomia senza la concorrenza, e viceversa, non riesca da sola a portare benefici all'ateneo in questione. Senza la concorrenza, l'autonomia delle università non viene finalizzata allo sviluppo della ricerca e della didattica. Stesso discorso se si considera soltanto la concorrenza. Gli economisti sono partiti dalla classifica delle 500 università migliori del mondo, realizzata dall'Università di Shangai, cercando di confrontare i vari dati relativi ad autonomia, concorrenza e performance. Il risultato di questo confronto ha dimostrato che le università migliori sono anche quelle più autonome e che agiscono in ambienti più competitivi.
Lo studio dimostra inoltre che le università risultano essere più autonome e concorrenziali nei seguenti casi quando il budget di cui dispongono non è approvato dal governo, quando possono selezionare gli studenti all’ingresso, quando possono retribuire i docenti secondo i propri parametri, quando sono proprietarie delle proprie strutture.
La situazione italiana. Per quanto riguarda gli atenei italiani, i risultati raggiunti non sono molto soddisfacenti, infatti sia l’indice di performance che quello di autonomia e concorrenza si mantengono piuttosto bassi. Nella stessa situazione dell'Italia si trova anche la Spagna, mentre i paesi scandinavi e il Regno Unito hanno ottenuto punteggi più alti. Quindi, secondo gli economisti, per migliorare la qualità degli atenei è necessario partire da un miglioramento degli indicatori di autonomia e di concorrenza.