Un’unità di intenti e un protocollo stipulato dal Comune di Verona e l’università ha dato il via a questo evento. Tutto è nato grazie ad alcune intuizioni, l’idea di far conoscere questo gruppo di studenti di varie zone dell’Africa riuniti in un’associazione, che svolge sia attività di solidarietà che attività culturali.
Il programma dell’incontro. Dopo i saluti del sindaco Flavio Tosi, sono intervenuti tre rappresentanti dell’Asav, l'associazione degli studenti africani di Verona, che hanno parlato di tre argomenti: l’etica, con Ekutsu Mambulu Fortune, le donne, Ethiel France, la politica, con Koroma Edward Yamba, presidente dell’Asav. Per l’università ha fatto le veci del rettore Alessandro Mazzucco il professore Denis Delfitto, delegato per l’internazionalizzazione.
Il confronto per avviare l’integrazione “E’ un momento di interscambio tra la loro realtà e la nostra, un confronto tra loro e il consiglio comunale – ha sottolineato Pieralfonso Fratta Pasini – . Il senso di questo incontro è quello di avviare questo confronto, al di fuori della retorica, per interpretare questo loro momento di integrazione, come un momento importante di presenza presso la nostra città, portandoci i loro esempi, la loro cultura e le loro esperienze. Qual è il soggetto migliore d’ascolto se non il consiglio comunale? E’ l’organo che rappresenta la volontà di voto della città. Ci onora che loro abbiamo scelto di essere ospiti della nostra città, per effettuare i loro studi. E questa è l’occasione per un interscambio di opinioni”.
Verona, città moderna è multiculturale. “Tutti dobbiamo vivere qui” è Koroma Edward Yamba a riassumere il concetto più importante “Vogliamo sentirci parte dell’università di Verona, è la città dove ci troviamo, dove ci laureiamo. Siamo qui, nel male e nel bene: vogliamo essere parte della crescita dove ci troviamo. Il nostro sindaco non è in Africa, ma è a Verona, e tutti insieme cerchiamo di andare avanti, e in questo momento abbiamo il passo più importante da fare: creare un ponte su questo fiume che ci divide per collaborare”.
Uno spaccato di integrazione. L’università scaligera conta 150 studenti provenienti dall'Africa. L’Asav riunisce gli studenti universitari: si compone di 64 ragazzi che regolarmente si occupano di tante attività dal 2006. E’ la prima volta che nel cuore di Verona si crea un’associazione di questo genere; ma lo scopo della mattinata è stato quello di proporre al Comune di essere collaboratori per creare questo spazio di dialogo, di essere il tramite per spiegare i bisogni degli immigrati per creare una società veronese dove tutti si sentono a casa.