Nuova zona direzionale, quattro ambulatori e vari studi per psichiatri e psicologi. Si tratta della nuova sede dell’unità operativa di Psicosomatica e Psicologia clinica dell’azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona, inaugurata nei giorni scorsi al Policlinico di Borgo Roma.
Unica realtà in Veneto. L’unità operativa, che ha sede nella stessa Palazzina che ospita il Centro per la ricerca e la formazione sulla salute mentale dell’Organizzazione mondiale della sanità, è l’unica realtà di questo tipo presente nel Veneto. Vi lavorano psicologi clinici e medici psichiatri psicoterapeuti, che effettuano oltre 4500 prestazioni all’anno, utilizzando un modello di intervento integrato e multidisciplinare; sono inoltre offerti consulenze per i pazienti ricoverati ed ambulatoriali che hanno problemi emozionali e disturbi mentali, counselling e formazione per gli operatori sanitari, attività ambulatoriali specializzate per patologie specifiche come i disturbi da attacchi di panico.
L’inaugurazione. “Questa giornata rappresenta un messaggio forte di integrazione su due fronti – ha spiegato il preside della facoltà di Medicina Michele Tansella in occasione dell’inaugurazione della nuova sede – da una parte tra psichiatrie psicologi clinici che permette di migliorare gli esiti degli interventi; dall’altra tra ricerca, assistenza e formazione che connota l’azienda integrata”.
La depressione nei pazienti. “L’unità operativa è composta da un team multidisciplinare di psichiatri e psicologi e lavoriamo coinvolgendo i medici di reparto – ha evidenziato la direttrice Mirella Ruggeri che guida il centro dal 2004 -. Le modalità dell’attività assistenziale di questa unità operativa riflettono una visione a tutto tondo dei problemi del paziente. Di fronte a forme di disagio psicologico occorrono trattamenti opportuni. Abbiamo da poco messo a punto un nuovo metodo pilota di trattamento di gruppo e orientamento breve per fornire ai pazienti gli strumenti opportuni per affrontare al meglio la malattia”.
Negli ospedali italiani, tra il 12 e il 40% dei pazienti soffrono di depressione, con effetti negativi sulla prognosi della malattia fisica, sulla qualità di vita, sulla disabilità e sui costi assistenziali. “In questo senso è indispensabile la comunicazione tra medico e paziente – ha sottolineato Christa Zimmerman responsabile del servizio di psicologia clinica – di recente è stato messo a punto un intervento innovativo integrato gestito in stretto collegamento con chi opera nei reparti e nei servizi ospedalieri”.
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