All’Aula B di via dell’Artigliere i maturandi hanno assistito alla presentazione della facoltà di Economia dell’ateneo scaligero. Il docente Alessandro Lai ha ‘incollato’ i ragazzi alle sedie dall’inizio alla fine per raccontare in dettaglio cosa significa intraprendere una carriera universitaria ‘economica’.
La facoltà di Economia, corsi di laurea e sedi. Alessandro Lai ha fatto da portavoce per la presentazione della facoltà di Economia mentre scorrevano dietro le sue spalle le slides delle foto delle sedi a disposizione degli studenti. “Economia è la più ‘antica’ facoltà dell’università di Verona – ha esordito Lai – fondata negli anni ’60, presenta oggi due percorsi per la triennale, quali Economia aziendale ed Economia e commercio”. La scelta non è più difficile come un tempo:chi decide di intraprendere il curriculum dell’economia avrà le stesse discipline per i due corsi uguali ai primi due anni, e al terzo, potrà capire quale strada percorrere per laurearsi, se l’aziendale o il commercio. Economia, oltre alla sede di Verona distribuita tra le aule centrali e quelle dell’ex caserma di Santa Marta, ha una sede staccata a Vicenza e una per i corsi estivi a Canazei.
Modello campus. “Sempre di più ci avviciniamo al modello di campus – ha spiegato il docente – il momento formativo diventa essenziale, oggi fare un’esperienza universitaria diventa come succede in tante altre parti del mondo. Si viene a lezione, si resta qui, a contatto diretto con i docenti con i quali ci si può intrattenere alla fine del corso per riuscire a capire quali sono i problemi che si intessono nell’ambito delle diverse discipline. Non è più solo comprare i libri e studiare a casa dopo le lezioni: oggi questa formula è superata”.
Economia perché e come. Dopo l’introduzione si è andati nello specifico. Lai ha suddiviso gli studenti in tre componenti: gli indecisi, i convinti e gli obbligati. “Non è una suddivisione per scuola o per formazione – ha proseguito Lai – Gli indecisi sono coloro che si stanno orientando, perché l’indecisione viene dalla ricchezza di prospettive, poi i determinati, cioè che hanno già deciso, per vari motivi, che vogliono iscriversi a questa facoltà. Infine c’è una terza categoria, gli obbligati; coloro nei confronti dei il sistema familiare esercita una qualche forma di pressione, e sono quelli più difficili da gestire”. “Per arrivare ad una scelta convinta dovete fare un percorso vostro, che prevede tre step – ha avanzato il docente – ascoltare molto gli altri, tutti, senza nessun tipo di preclusione. Tutti vogliono vendervi qualcosa; poi dovete leggere molto i giornali, cosa che fate poco, ma non quelli particolarmente raffinati, quotidiani e settimanali vari vanno bene, e infine ascoltare molto voi stessi, perché in ballo c’è la vostra vita. Come fare per arrivare da qualche parte? Non ho una ricetta, ma avrete dei modelli di riferimento, cioè delle materie, che denotano capacità e attitudini e propensioni? Indubbiamente è un segnale, ma non il solo. Nella vita non si vive però per materie, si vive e basta; la domanda ‘cosa mi piacerebbe fare?’ è la sola alla quale dovrete dare una risposta”.
Suggerimenti finali. Lai ha dato indicazioni precise: leggere i dati certificati di Almalaurea , ente esterno, dove è specificato che il 67% dei laureati a Verona in Economia trova lavoro in un anno, il 22% non cerca lavoro e fa altro, solo il 15% cerca lavoro, ma nel breve termine soddisfa questa richiesta. E infine, provare a sostenere i saperi minimi obbligatori ma non vincolanti, perché secondo una ricerca effettuata dalla facoltà chi supera con facilità la prova ha implicitamente i mezzi per poter affrontare con una certa sicurezza il percorso prescelto.