L’università di Verona ha conferito la laurea honoris causa in Giurisprudenza a Valerio Onida, giudice della Corte Costituzionale dal 1996 al 2005, presidente dal 2004 al 2005 e attuale presidente emerito. Sono intervenuti il rettore Alessando Mazzucco, Stefano Troiano, preside della facoltà di Giurisprudenza e Maurizio Pedrazza Gorlero, ordinario della facoltà di Giurisprudenza. La ‘Laude’ accademica è stata affidata a Gustavo Zagrebelsky, predecessore di Onida alla guida della Corte Costituzionale e socio dell’Accademia del Lincei. Dopo aver ritirato il riconoscimento dalle mani di Mazzucco, Onida ha tenuto una lectio magistralis dal titolo ‘La Costituzione nell’Italia del 2010’. Presente alla cerimonia anche Francesco Amirante, attuale presidente della Corte Costituzionale.
Una cerimonia in linea con la tradizione. “L’università di Verona ha intrapreso la strada dell’attribuzione della laurea honoris causa esclusivamente a favore di personalità di eccezionale rilievo – a parlare è il rettore Mazzucco – e la cerimonia di oggi è del tutto in linea con questa tradizione rigorosa e selettiva”. E dell’ospite della giornata Mazzucco ha sottolineato “la rara capacità didattica che si avvale di due virtù: una perfetta conoscenza della materia derivata come professionista della disciplina e poi dall’uso di un linguaggio piano e colloquiale, comprensibile a tutti”.
Onida, giurista a tuttotondo. “La facoltà di Giurisprudenza è alla consegna della sua sesta laurea honoris causa”, così ha parlato Stefano Troiano. “Oggi viene premiato un giurista italiano, un uomo di dottrina, un divulgatore della carta costituzionale, ma anche un interprete del dialogo con le istituzioni. Valerio Onida è un giurista a tuttotondo – ha proseguito Troiano – guidato da rigore del metodo, liberta di giudizio, sensibilità ai temi istituzionali e attenzione alle prospettive di riforma”. Troiano ha poi ricordato l’attività didattica di Onida a Verona, che dal 1966 al 1970 ha insegnato nell’ambito del diritto pubblico alla facoltà di Economia e commercio. “Con il mondo accademico scaligero Onida ha sempre intrattenuto numerose collaborazioni, in particolare con la facoltà di Giurisprudenza, sin dalla sua fondazione”.
Onida, professore amato. E’ questo il ricordo di Maurizio Pedrazza Gorlero, che di Valerio Onida è stato allievo. “E’ ed è stato un professore molto amato ed ammirato per le sue lezioni chiare, sempre legate alle vicende della vita istituzionale”. Lezioni che, secondo le parole di Gorlero, “funzionavano come dei veri laboratori di diritto applicato. Quella di Onida era una didattica che per la prima volta lasciava spazio alla partecipazione attiva degli studenti, tramite la formazione di gruppi di studio. Di Onida come professore voglio ricordare anche la grande sensibilità umana che dimostrava nei rapporti con i suoi studenti, ad esempio nella cura dei lavori di testi”, ha concluso Gorlero.
La Laudatio. Uno dei momenti più importanti della cerimonia, quello della ‘Laude’, è stato affidato a Gustavo Zagrebelsky, giurista, docente universitario, ex presidente della Corte Costituzionale. Ma più di tutto appassionato di diritto costituzionale, come Valerio Onida. “Perché dedicarsi ad una materia che era considerata non professionalizzante come il diritto costituzionale?” – è stata la provocatoria domanda di Zagrebelsky. “Per condivisione dei suoi contenuti. Nel suo volume ‘La Costituzione’ Onida aderisce alla teoria della ‘sovranità costituzionale’, ponendosi in contrasto con una linea più populista che oggi prevale nel discorso politico e che sembrerebbe mettere la volontà popolare davanti a tutto, perfino alla Costituzione. Nati in una temperie politica specifica – ha proseguito Zagrebelsky – i contenuti costituzionali sono intramontabili. Valerio Onida ne difende l’indiscutibile attualità. La Costituzione non è rimasta indietro rispetto ad una realtà costituzionale fattuale che è cambiata; è invece questa realtà che non riesce a stare al passo con quello che la Costituzione vorrebbe insegnare”.
La lectio magistralis. L’intervento del giurista milanese non poteva che essere sulla Costituzione, sua “passione civile, riferita al nostro essere e sentirci membri di una ‘civitas’ che si pone al di sopra delle singole appartenenze che caratterizzano le odierne società pluralistiche. Per noi giuristi – ha chiarito Onida – occuparci di Costituzione non è tanto una scelta accademica, quanto il frutto di una passione per i significati più profondi che essa ha nella vita di ogni uomo. E’ per i cittadini, quelli di ieri, di oggi e di domani che La Costituzione è stata scritta”. Per chiarire Onida ha letto alcuni passi del libro “Lettera al nonno sulla Costituzione” del giurista Mattia Stella. “Ormai sembra che la Costituzione sia una cosa da specialisti del diritto. Bisogna essere professori per poter capire la Costituzione? No, la Costituzione è chiara, comprensibile a tutti. La Costituzione si occupa di noi, parla di noi. Non conoscere la Costituzione significa non conoscere noi stessi. Non chiedere la piena e fedele attuazione di quanto c’è scritto nella Costituzione significa fregarsene del proprio presente e del futuro delle generazioni dopo la nostra”.
Si canta la Costituzione. Per festeggiare Valerio Onida è intervenuto anche il coro di voci bianche dell’Accademia lirica Alive, composto da circa 80 ragazzi e diretto dal maestro Paolo Facincani, che ha eseguito brani tratti da ‘L’alba delle Libertà’, progetto dell’università scaligera, con testi e musiche di Marco Ongaro, andato in scena per la prima volta nel novembre del 2009. Il progetto, che si rivolge in particolare ai giovani, è nato con l’intento di fornire a studenti e docenti uno strumento didattico innovativo per lo studio della Costituzione, per trasmetterne storia, contenuti ed emozioni.