“Il clima terrestre: evoluzione, situazione, futuro”. Ne hanno discusso nel terzo incontro del ciclo "I giovedì della scienza" Galeazzo Sciarretta, presidente dell’ Accademia di agricoltura, scienze e lettere di Verona e Florence Colleoni collaboratrice del Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC).
I temi. All’interno del ciclo d’ incontri “I giovedì della scienza”, questo appuntamento ha trattato della ricostruzione del clima in epoca preistorica, storica e moderna. “Come si faceva in passato a capire il tempo?”- chiede Sciarretta alla dottoressa Colleoni -. La collaboratrice del Cmcc, esperta di modellistica dei processi climatici delle glaciazioni, ha risposto alludendo ai cerchi dei tronchi degli alberi. “Da un tronco tagliato orizzontalmente, si riesce a capire l’età e i climi nei quali la pianta ha vissuto, ma nei periodi più preistorici queste informazioni si ricavavano dai ghiacciai”- risponde Colleoni-. La giovane ricercatrice del Cmcc, ha avviato l’incontro con una presentazione di dati scientifici e grafici inerenti al cambiamento del clima, analizzando tre periodi: gli ultimi 5 milioni di anni, gli ultimi 400 mila anni, l’ultimo millennio e tentando di fare qualche previsione per il futuro.
Il futuro. Il problema che molti partecipanti all’incontro hanno manifestato, è stato il futuro. Tutti sono consapevoli della questione del clima, ma solo pochi contribuiscono a risolverla. La previsione che ha fornito Colleoni è un aumento della temperatura di 0,5° nel 2100 e di conseguenza lo scioglimento dei ghiacciai. “È un problema climatico ma anche sociale perché ne risentiranno le persone” – ha spiegato la collaboratrice del Cmcc-.
Venezia: la curiosità. In molti oggi, si chiedono se Venezia rimarrà sommersa o se sopravviverà all’ aumento del livello marino. Florence Colleoni ha contestato l’ attuale possibilità che la Serenissima cesserà d’esistere e che le informazioni dei meteorologici della televisione sono notizie errate. “Di recente, negli Usa alcuni esperti di clima sono stati comprati da industriali per coprire il loro lavoro non rispettoso dell’ambiente”-ha concluso Colleoni, lasciando senza parole i partecipanti all’incontro.