Un confronto sereno, pacato. Ricco di contenuti, lontano da slogan senza significato. Aperto, soprattutto, a tutte le componenti dell'ateneo. La tavola rotonda organizzata dal membro del Consiglio Studenti Andrea Beduschi dal titolo: "L'Università e la legge Gelmini" ha registrato partecipazioni importanti come il rettore Alessandro Mazzucco e Maria Chiara Carrozza direttrice della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.
Il rettore: “La legge recentemente approvata – ha affermato Mazzucco – non fa che riprodurre principi già pubblicati e approvati in maniera trasversale e identici con le ipotesi avanzate dal nostro ateneo già nel 2005. Quello che serve oggi è uno Statuto moderno. Ma il Ministero deve recuperare subito un finanziamento decorso per l'Università. Anche perchè, spesso si critica l'Università italiana per partito preso. La ricerca prodotta in Italia è di qualità, anche se scarsamente finanziata. L'importante tuttavia è che questa legge va nella direzione di premiare chi merita”.
Carrozza: “Il rettore ha ragione – ha esordito la direttrice della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa – bisogna premiare chi lo merita e cambiare mentalità. E' giusto che ora il mondo accademico si interroghi e inneschi un vero cambiamento, a partire da un inevitabile cambio generazionale dei docenti. Personalmente non penso che i finanziamenti previsti dalla legge siano sufficienti”.
Le reazioni: Rimboccarsi le maniche sembra essere invece la parola d'ordine del preside della facoltà di Lettere e Filosofia Guido Avezzù che ha ricordato come “tutta la ricerca non solo quella scientifica deve essere sostenuta” ma ha aggiunto come “difficilmente dall'industria privata e dalla Regione Veneto arriveranno grandi contributi”. Per il prorettore Bettina Campedelli “bisogna cambiare la mentalità anche nella logica della collaborazione. Il territorio può offrirci importanti opportunità che noi possiamo sfruttare e stiamo cercando di muoverci in questa direzione”.