Scoperta, nel chiostro San Francesco dell’università di Verona, una lapide dedicata al centro di raccolta dei profughi Giuliano- Dalmati. Alla cerimonia erano presenti il prefetto Perla Stancari, il rettore dell’università Alessandro Mazzucco e il presidente del consiglio comunale Pier Alfonso Fratta Pasini.
Il giorno del ricordo nel chiostro L’iniziativa, organizzata dall’amministrazione comunale, in collaborazione con l’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, commemora il giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, istituito il 30 marzo 2004. La lapide permetterà di mantenere viva, nella città che per oltre un decennio ha dato ospitalità a molte famiglie disagiate, la memoria degli oltre 300mila Istriani, Fiumani e Dalmati che alla fine della seconda guerra mondiale furono costretti a lasciare la loro terra e le loro case. La città di Verona, che in quegli anni si impegnò ad allestire un centro di raccolta profughi nel chiostro San Francesco, ha partecipato vivamente alla scopertura della lapide.
Il testo della lapide. Queste le parole incise sulla lapide posta dal Comitato provinciale di Verona dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia: “Per molti anni dopo la seconda Guerra mondiale questo chiostro segnato come tutta la città di Verona dalle rovine dell’immane conflitto offrì disagiata ospitalità a numerose famiglie d’italiani esuli dalle terre d’Istria, Fiume e Dalmazia cedute a seguito del Trattato di Pace sottoscritto a Parigi il 10 febbraio 1947”.