Spazio alla musica nella nuova edizione di Infinitamente. Sabato 19 marzo alle 19 a Palazzo Castellani di Sermeti, nell’ambito del festival Infinitamente, si terrà il concerto Et è pur dunque vero? – L'arte dell'imperfezione, degli studenti del dipartimento di musica antica del Conservatorio "F. E. Dall'Abaco” di Verona Risonanze Antiche.
Il concerto segue il passaggio dalla prima alla seconda prattica o, in altri termini, dalla musica del Rinascimento allo "stil moderno", che caratterizzò lo stile di una generazione di compositori che innovarono profondamente il linguaggio musicale e la sua funzione comunicativa.
Claudio Monteverdi, che fu tra gli esponenti principali di questo nuovo stile, intendeva porre "per signora dell'armonia l'orazione", mettendo in risalto i valori espressivi del testo, anche a costo di dover contravvenire alle norme accademiche dell'armonia.
Protagonisti dello spettacolo i mezzosoprani Nina Cuk e Sara Tommasini, il tenore Haruyuki Hirai, il violista Stefano Bruni, all’arpa Veronica Febbi e alla viola da gamba Andrè Lislevand. Parteciperanno inoltre il soprano Yoko Sugai e Chiara Minali al clavicembalo.
Il programma spazierà dalle musiche di Philippe Verdelot a quelle di Claudio Monteverde, da “Il pianto di Erinna” di Nicolò Fontei all’ “O come dolce amore” di Paolo Quagliati.