Celle vuote e sporche. Mucchi di libri abbandonati e polverosi. Muri che cadono a pezzi. Queste e molte altre le immagini catturate dagli obiettivi di Renzo Udali e Marco Troiani all'ex carcere Campone di Verona e raccolte nella mostra fotografica inaugurata lunedì 28 febbraio in sala Birolli. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 14 marzo.
L'inaugurazione della mostra dedicata al Campone. La caserma di fanteria è stata costruita tra il 1847 e il 1854 per volere del feldmaresciallo Radetzky. É stata usata come carcere dal dopoguerra fino agli anni novanta ma è attualmente inutilizzata. Quarant'anni di vita narrati in una mostra inedita dedicata al Campone ed esibita in sala Birolli, all'ex Macello ai Filippini, dal 28 febbraio al 14 marzo. L'apertura, avvenuta lunedì 28 febbraio ha visto la presenza dell'ex procuratore capo di Verona Guido Papalia e dell'attuale procuratore capo Mario Giulio Schinaia. Dopo il tradizionale taglio del nastro le porte sono state aperte al pubblico che ha così potuto ammirare le cinquanta immagini catturate da Renzo Udali e Marco Troiani.
Scatti di una storia dimenticata. Le immagini parlano da sole. Non hanno bisogno di didascalie. Il sentimento di abbandono e di degrado narrati dalle fotografie sembrano saltar fuori dalle pareti tanto sono significative. I primi piani di serrature blindate e di mazzi di chiavi arruginite trasmettono un intenso senso di costrizione, di annullamento della volontà, di arrendevolezza. Le fotografie di mobili e letti sfasciati e abbelliti con icone di santi e immagini della Madonna annunciano il forte contrasto tra il senso di abbandono interno e la speranza di poter nuovamente respirare la libertà. Le cinquanta immagini rubate da Udali e Troiani raccontano centinaia di storie, centinaia di vite passate per quei corridoi, per quelle stanze umide, per qulle celle desolate. Ognuna è diversa dall'altra, ognuna ha un protagonista. E ognuna sarà ricordata per sempre, in questi scatti impressi nella memoria.