Nel 1501, 510 anni fa, dall’intuito di Aldo Manuzio, colto umanista e tipografo, ritenuto il primo editore in senso moderno, e dall’abilità di Francesco Griffo, incisore e fonditore, nasceva a Venezia il carattere corsivo. Un carattere che, imitando l’eleganza della calligrafia, ben si adattava alla stampa delle opere classiche in piccolo formato, predilette dai letterati dell’epoca. Il corsivo è ancor oggi universale sinonimo di eleganza e “bello stile”.L’esposizione tipografica “Il carattere corsivo da Manuzio a Tallone, 1501-2011” che si terrà alla biblioteca Frinzi valorizza la creazione del carattere corsivo e la “Alberto Tallone”, una delle più prestigiose case editrici italiane che operano con passione e competenza nella stampa dei libri tipografici e d’arte. La mostra, curata da Enrico Tallone, editore ed erede della tipografia Alberto Tallone e dall’architetto Alessandro Carone,è stata inaugurata da Bettina Campedelli, pro rettore dell’università e Daniela Brunelli, direttrice della biblioteca Frinzi.
L’esposizione sarà visitabile fino al 30 settembre con i seguenti orari: dal lunedì alla domenica dalle 8.15 alle 23.45; nel mese di agosto dal lunedì al venerdì dalle 8.15 alle 13.45. L’ingresso è gratuito.
Una mostra che racconta l’amore per il libro nell’era dell’Ipad. La mostra, curata da Enrico Tallone e dall’architetto Alessandro Carone, è stata inaugurata da Bettina Campedelli, pro rettore dell’università e Daniela Brunelli, direttrice della biblioteca Frinzi. “Questa mostra ha una duplice valenza – ha sottolineato la Campedelli – mostra alla cittadinanza la bellezza dei manoscritti e gli strumenti che venivano e vengono ancora oggi utilizzati e presenta un libro di notevole interesse culturale. Presentarlo qui, in una biblioteca, il luogo in cui il libro trova la sua principale dimora, è emblematico”. In Frinzi sono esposte le edizioni Tallone di poesia e letteratura composte a mano, pubblicate prima a Parigi e poi ad Alpignano nel corso di otto decenni, insieme ad attrezzi di fondita, punzoni, matrici e caratteri tipografici corsivi, nel 510° anniversario della loro prima apparizione sul Virgilio pubblicato da Aldo Manuzio a Venezia nel 1501. Oltre al valore testuale dei volumi in esposizione, attraverso gli specimen dell’epoca e i tipi originali in piombo, è illustrato il contributo italiano al design del carattere tipografico in un percorso che, partendo dall’epoca unitaria, abbraccia il futurismo, il razionalismo ed il modernismo, giungendo ai nostri giorni, del quale i Tallone sono stati fra gli eccellenti testimoni. “Ogni edizione si presenta con una veste tipografica originale – ha spiegato Tallone – nessun libro di questa casa editrice è uguale ad un altro. I volumi sono tirati in un numero limitato di esemplari numerati e stampati su carte di puro cotone e su carte esotiche che durano nei secoli”. “Il libro è un oggetto tridimensionale – ha detto Carone – Oltre ad offrire il sapere, ha anche una fisicità e un profumo, quello tipico della stampa e della carta. E’ l’unico mezzo che si conserva più a lungo e che possiede particolarità rare e uniche”.
L’arte dello scrivere. La casa editrice Tallone fu fondata a Parigi negli Anni Trenta. Nel 1931 Alberto Tallone, figlio del pittore Cesare, lasciò l'attività di libraio antiquario a Milano e si recò in Francia, dove dal 1930 al ‘37 fu allievo di Maurice Darantiere, il cui prestigioso atelier tipografico a Châtenay Malabry a Parigi risaliva alla fine del Settecento. Nel 1938, lasciata definitivamente l’attività di libraio antiquario a Milano, che aveva continuato a condurre anche durante gli anni di apprendistato presso Darantiere, fondò la propria casa editrice a Parigi, rilevando l’atelier dal maestro e arricchendolo con serie di caratteri classici greci e latini, tra i quali i tipi Tallonedisegnati da lui stesso nel 1949 ed incisi su punzoni di acciaio da Charles Malin. e la sede di Alpignano (To), fu inaugurata il 15 ottobre 1960 alla presenza di Luigi Einaudi.