A svelare il mistero della velocità dei neutrini e della famosa “Particella di Dio” è stato Filippo Varanini, fisico affermato in Italia e all'estero che il 15 dicembre, alla facoltà di Scienze, ha tenuto un convegno per fare luce sulle controversie scaturite dai recenti esperimenti scientifici. L'incontro è stato organizzato nell'ambito degli “Appuntamenti del Giovedì”, organizzati dalla facoltà e dedicati alla filosofia della scienza. Varanini, laureato in Fisica a Padova, è figlio di Gian Maria Varanini, docente di Storia medievale dell'ateneo scaligero. Nel 2002 e nel 2008 ha lavorato al Cern di Ginevra e di recente è stato impegnato nei laboratori dell'Istituto nazionale di fisica nucleare.
Più veloce del neutrino: rivoluzione scientifica e filosofica. “Non possiamo esserne ancora certi, – ha detto Varanini – ma i risultati dei recenti esperimenti condotti sui neutrini, affermano che queste particelle, le più piccole e sconosciute dell’universo, sono più veloci della luce. Si tratta di dati che, se confermati, avranno una portata rivoluzionaria. Alcuni fenomeni oggi considerati fantascienza, potranno essere fattibili. Sarà possibile, per esempio inviare un messaggio, un codice indietro nel tempo. Per questo stiamo lavorando molto intensamente.”
Una scoperta del tutto inattesa. “La Particella di Dio, così come la chiamano molti,– ha spiegato Varanini – per essere esatti il bosone di Higgs, è la particella che definisce la massa di tutte le altre. La sua scoperta ha chiuso il cerchio di quello che per la comunità scientifica è il Modello standard della materia. Il suo arrivo era atteso e le recenti scoperte ne hanno confermato l’esistenza. Un traguardo importante, certo, ma le sue implicazioni non hanno il potere rivoluzionario delle ricerche condotte sui neutrini. Una scoperta casuale, come tante delle più importanti scoperte scientifiche. In realtà stavamo studiando la loro massa e nel corso di un controllo hanno superato la velocità della luce, ma niente è certo, servono ulteriori approfondimenti.”
Einstein in crisi. “Se i prossimi esperimenti accerteranno che la velocità della luce è stata veramente superata, allora questo metterebbe in crisi la teoria della relatività di Einstein. Tuttavia le idee che hanno indirizzato la scienza degli ultimi 100 anni non andrebbero buttate, ma estesa secondo i nuovi risultati. In fisica non si butta via mai niente. E il vecchio Einstein ce lo teniamo ben stretto”
Fuga dei neutrini o dei cervelli? “Sono ancora un precario e mi guardo intorno per cercare un posto in Italia che sia più sicuro. Purtroppo ci stiamo trasformando in un Paese che esporta laureati costretti a fare esperienza internazionale per necessità. Lavorare all'estero dovrebbe essere una libera scelta motivata dal desiderio e non dalla mancanza di alternative”.