“Siamo tutti consci della svolta epocale che stiamo vivendo, della delicatezza del momento e del compito difficile che attende l’intera classe dirigente e tutte le istituzioni”. Con queste parole Roberto Ciambetti, assessore alle politiche di bilancio della Regione Veneto, ha esordito nel suo discorso per l’inaugurazione dell’anno accademico dell’università scaligera. “Anche il mondo universitario è coinvolto in questa trasformazione che comunque non deve mettere in discussione né la libertà, né l’autonomia dell’istituto universitario, autonomia che deve essere rafforzata”.
Eccellenza regionale. Un intervento che rappresenta il pensiero di tutta la Regione. “Porto il saluto del presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia e dell’intera comunità regionale. Non voglio sottrarre tempo a questa cerimonia, per cui il mio saluto sarà veramente breve e non potrà non ricalcare quanto detto quest’oggi dal presidente Zaia sulla necessità di mettere al centro della nostra riflessione i giovani e la loro formazione, la ricerca come chiave dello sviluppo. Se diciamo che è la qualità il vero valore aggiunto della società contemporanea, allora dobbiamo anche interrogarci su mezzi e sistemi per sostenere e valorizzare le eccellenze e ciò vale a maggior ragione per i nostri istituti di ricerca e studio: la rete universitaria veneta, in molti campi, è un esempio positivo di queste eccellenze che vanno adeguatamente sostenute e finanziate affinché possano essere altamente competitive mantenendo il loro alto profilo nel mercato globale della formazione e nel settore della ricerca”.
Ioannis Kapodistrias. L’assessore ha avuto modo di ricordare una figura politica importante, formatasi nell’eccellenza universitaria veneta. “Noi siamo la nostra storia e non vi sembri strano allora se in quest’aula, in questa sede prestigiosa in cui le università venete inaugurano il loro anno accademico, io colgo l’occasione per ricordare la figura di Ioannis Kapodistrias, nato a Corfù, cittadino veneziano, formatosi all’Università di Padova dove studiò medicina, legge e filosofia: fu il primo presidente della neonata Repubblica di Grecia; egli guidò il suo paese nella guerra di indipendenza dall’Impero ottomano, impegnandosi a formare il nascente stato attorno alla modernizzazione, applicando le nuove scienze e le innovazioni soprattutto nell’agricoltura, puntando nella formazione scolastica, cercando di incrementare il livello e la qualità della vita del popolo greco. Ricordare Kapodistrias da una università veneta, in questo giorno, ricordando che non c’è futuro senza formazione e qualità dello studio, della ricerca – ha proseguito Ciambetti – vuole essere un omaggio al popolo greco e alle sue istituzioni democratiche, e in ciò facendo ribadire che il vero cemento, non sta' nei ricatti finanziari ma deve essere cercato nelle ragioni della storia, nella cultura, di cui le università sono pilastri imprescindibili, per giungere al pieno rispetto delle singole identità, voci e tradizioni nazionali, in piena autonomia”.
Conclusioni e speranze. “Ci attendono giorni difficili e duri: non posso che augurarvi buon lavoro, il più proficuo possibile e se l’attualità ci spinge a confrontarci, per dirla con Gramsci, con il pessimismo dell’intelligenza non venga mai meno a nessuno di voi l’ottimismo della volontà”.