“Le comunità fondate su valori condivisi sono più solide di quelle fondate su interessi, perché i valori uniscono e si condividono senza difficoltà, mentre gli interessi dividono e non si condividono facilmente.” Citando Alain de Benoist Omar Rahman, rappresentante degli studenti scaligeri, ha voluto ringraziare universitari, autorità e docenti nel suo discorso per l’inaugurazione del 29esimo anno accademico dell’Università di Verona. Un discorso in cui si è parlato di meritocrazia, di sociale e di riforme. “Desidero rivolgere un saluto particolare al Magnifico Rettore Alessandro Mazzucco, al direttore amministrativo, unitamente a tutto il corpo docente, al personale tecnico amministrativo e a tutti gli studenti presenti – ha esordito Rahman – . Ringrazio, da ultimo, ma non certo per importanza, il ministro all’Istruzione e Ricerca, Francesco Profumo, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il sindaco del Comune di Verona Flavio Tosi”.
Un bilancio del passato. “Nel dicembre dello scorso anno sono stato eletto come presidente del Consiglio degli Studenti, dopo le dimissioni del mio predecessore, Giulia De Guidi – ha detto Rahman -. L’anno appena trascorso ha visto l’Ateneo veronese al centro di un cambiamento radicale grazie all’approvazione del nuovo Statuto e all’inizio dei lavori per la realizzazione del Campus universitario. Il primo è il risultato di una sinergia di forze tra le varie rappresentanze universitarie, mentre il campus, dopo anni di attese, finalmente sta diventando realtà grazie all’eccellente lavoro dell’Amministrazione Comunale che, in questo, si è dimostrata particolarmente sensibile nel riconoscere l’importante ruolo che il nostro Ateneo riveste all’interno della società veronese e non solo. Non annoierò i presenti con i soliti discorsi monotoni e pieni di retorica. Credo che il compito che ci aspetta per l’anno accademico che stiamo inaugurando in questa giornata , sia arduo ed è per questo che la concretezza deve essere la principale caratteristica delle nostre azioni da qui in avanti. Penso che la sinergia di forze tra tutti coloro che gravitano intorno e all’interno del nostro Ateneo, dal Comune, all’Esu ai vari organi rappresentativi del mondo accademico, sia l’unica strada percorribile per uscire tutti insieme da questa crisi che vede come prime vittime proprio i giovani universitari. Giovani che pagano scelte errate fatte in un passato nemmeno tanto remoto . La meritocrazia sembra essere presente solo in supremi discorsi, ma latita nella vita di tutti i giorni, sia dentro che fuori il mondo universitario. Tutto ciò ha contribuito a far perdere speranza alla nostra gioventù. Parlando di cose concrete fatte mi sembra doveroso ricordare che, grazie ad una proficua collaborazione con Esu stiamo studiando numerose iniziative per aiutare gli studenti più disagiati dal punto di vista economico, prova ne sono i 50.000 € messi a bilancio da Esu per la problematica dell’acquisto di libri. Sempre con Esu, ed in collaborazione con Amt, abbiamo studiato e successivamente inaugurato un parcheggio per studenti universitari in via Bassetti; a questo riguardo, con riferimento alle polemiche di alcuni, voglio solo ricordare che è più comodo e facile non far nulla e criticare che adoperarsi concretamente in prima persona per risolvere i problemi degli studenti; mi sento in dovere di ringraziare il presidente dell’Esu Domenico Francullo, per la premura con cui ascolta le idee e le proposte degli studenti”.
I progetti per il futuro. “Questa collaborazione dimostra, una volta di più, come il disegno di legge regionale 220 sia anacronistico e lontano dalle esigenza degli studenti, un accentramento di potere e funzioni in un’unica struttura regionale non avrebbe portato i risultati sopra illustrati – ha rilevato -. Sono convinto che la sensibilità del presidente Zaia e dell’intera giunta regionale porterà alla bocciatura del suddetto Ddl. Il diritto allo Studio è una materia delicata che va affrontata ascoltando le esigenze dei vari soggetti coinvolti, in primis gli Studenti, ed è in quest’ottica che l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan, sta proficuamente lavorando.
Penso che sia chiaro a tutti, che oggi come non mai, il concetto di sociale deve essere il motore trainante di ogni nostra iniziativa, dar la possibilità a tutti di intraprendere la carriera universitaria non deve essere pura utopia signor ministro, ma un obiettivo da raggiungere con tutte le nostre forze. Questo non significa che tutti devono laurearsi, solo i meritevoli devono poter ambire al fatidico diploma di laurea.
Il nostro compito non deve essere solo di carattere amministrativo, il nostro obiettivo deve essere quello di ridare entusiasmo ai giovani universitari, contribuendo alla nascita di nuove idee, alimentando il dibattito culturale, perché senza un confronto di idee e di opinioni l’Università diventa un mero edificio didattico.
Quest’ottica mi ha portato, appena eletto presidente, ad avere il massimo rispetto per tutte le componenti universitarie, battendomi per garantire il pieno diritto di espressione, a tutte le organizzazione o gruppi studenteschi, anche a quelli che, per qualsiasi motivo dovessero essere ritenuti più scomodi di altri. Senza alcun intento polemico ritengo, infatti, che anche chi oggi, si trova là fuori a manifestare contro il governo, purché lo faccia nelle forme e nei modi degni di un Paese civile, meriti comunque il nostro rispetto.
Qualcuno un tempo ha detto: “Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere” (Voltaire) …concetto che mi sento di condividere in pieno!
Ci tengo inoltre a sottolineare che, come presidente, uno dei miei primi atti è stato quello di rinunciare al cellulare che mi sarebbe aspettato ed a mettere i fondi destinate alle “Spese si funzione del consiglio” a disposizione di attività culturali promosse dai rappresentanti degli studenti. Si tratta di una piccola goccia che non risolverà certo grandi problemi, ma, specie di questi tempi, ritengo importante e significativo che, laddove l’esempio non venga dai nostri governanti, questo possa e debba arrivare dagli studenti.
Dire che l’Università è fatta dagli studenti e professori è un’ovvietà, ma troppo spesso ci si dimentica che all’interno dell’ateneo c’è anche una importante componente costituita dai tecnici amministrativi. Esprimo, pertanto, di ringraziarli per la competenza e la professionalità che quotidianamente si adoperano per garantire, a noi studenti e a voi professori, le migliori condizioni di studio e di lavoro”.