Il teatro vero e genuino è quello che permette di viaggiare e spiccare il volo. Le sue ali sono fatte di parole, personaggi e musica. Il viaggio è quello verso il paradiso di Mark Twain, le parole sono quelle di David Riondino, la musica dei Duende. Al teatro Ristori, per Infinitamente 2012, l’eclettico autore toscano ha proposto un’interessante rilettura tra comico e sentimentale del romanzo dello scrittore americano. Un reading divertente e coinvolgente, dalla grande forza emotiva. Uno spettacolo in cui vivere e sognare, in bilico tra teatro e musica.
Lo spettacolo. David Riondino è autore di razza, musicista, poeta satirico e scrittore. Il palco è casa sua, il suo mondo, la sua vita. La sua rilettura di “Viaggio in paradiso” ne sottolinea le contraddizioni, il forte spirito satirico, la sua rilettura onirica della società e del tempo. Tra dolci accompagnamenti musicali per creare atmosfera o sospingere i passaggi più significativi e intermezzi comici dalla forte carica emotiva, il pubblico ha potuto ammirare la forte carica carismatica di Riondino, capace di passare da un registro all’altro durante tutta la lettura. Lo spettacolo ha ripercorso le tappe più significative dell’opera con protagonista il capitano Stormfield. Un viaggio in cui il paradiso segue concetti di tempo del tutto diversi, regole simili a quelle umane ma più giuste. Un mondo non ideale, non perfetto, un luogo umano e difficile, creato “rettamente e con idee liberali”.
Tra arte ed emozione. Grande successo per una serata in cui la semplicità del contesto si è arricchita con la forza e il significato della parola, accompagnata dall’emotività musicale. Due ore di passione, finite troppo presto e caratterizzate dalla forza dirompente di un Riondino in forma smagliante. Sue le improvvisazioni a fine spettacolo, le canzoni, gli scambi con il pubblico. Sua la magia del saper dare vita ai racconti fuori dal tempo di Twain. Grande tributo anche per i Duende, gruppo della provincia veronese nato nel 2008, capace di improvvisare accompagnamenti musicali allegri, spensierati, incisivi ed emozionanti, in bilico tra acustico, canzone d’autore, jazz e folk. Una serata di passione e successo, un grande omaggio per l’arte nel suo concetto più puro e semplice, quello che attira ed eleva, verso un paradiso ancora più alto di quello di Marc Twain.
David Riondino. Autore, cantautore, scrittore, nato artisticamente negli anni ’70. La sua attività spazia tra musica, scrittura, televisione, radio e cinema. Il teatro resta comunque la sua attività principale: un teatro all’insegna della commistione di generi fra poesia, satira, testi classici e musica dal vivo. Da alcuni anni, si occupa del recupero della tradizione orale in Toscana dove ha costituito la Fondazione Accademia dell’Ottava. Collabora attivamente con Stefano Bollani, Milo Manara e Dario Vergassola.
Laude dei pacifici lapponi e dell'olio di merluzzo. Riondino accompagnandosi con la chitarra, per l’occasione presa in prestito dai Duende, o semplicemente abbozzando un’immaginaria base musicale ha posto il sigillo alla serata proponendo un breve repertorio di poesie da lui musicate e geniali umorismi del poeta d’inizio Novecento Ernesto Ragazzoni. Un frammento da “Laude dei pacifici lapponi e dell'olio di merluzzo” :
Oh! bisogna ricordarsi
che ormai nevica da mesi;
fiumi e rivi presi al laccio
dell'inverno, son di ghiaccio
(e che ghiaccio! perché il ghiaccio
è assai freddo in quei paesi).
Ma che importa lor? Ghiottoni
dallo stomaco di struzzo,
i pacifici lapponi
bevon l'olio di merluzzo.
E son là, raccolti e stretti,
padre, madre, zii, bambini
(battezziamoli lappini,
i lapponi pargoletti?)
e poi c'è la nonna, il nonno,
qualche amico dei vicini;
Il testo integrale della poesia