Un patrimonio librario di inestimabile valore che dal 1896 copre tutte le materie del diritto sino ai giorni nostri. Una cerimonia che ha omaggiato Alberto Burdese e il dono che la sua famiglia ha regalato alla facoltà di Giurisprudenza. L'Università di Verona ha ricordato il grande giurista e docente universitario, uno dei padri fondatori della facoltà che ora lascia in eredità una raccolta di libri dall'importante valore accademico e affettivo. Un fondo che andrà ad arricchire il patrimonio bibliografico dell'ateneo e che è stato sistemato ed esposto nell'edificio antico del palazzo di Giurisprudenza in via Montanari, quella sala delle colonne che ogni anno accoglie docenti e ospiti stranieri da tutto il mondo.
Sviluppo e crescita. La donazione della famiglia Burdese – ha ricordato il preside Troiano – tocca nel profondo l'identità fondativa della facoltà. Porta avanti l'idea di costruire e migliorare un importante centro per la diffusione del sapere giuridico come Verona. Sono molto grato alla famiglia Burdese per una dotazione che darà alla nostra biblioteca un arricchimento fondamentale, attraverso una selezione attenta di volumi che coprono tutti i rami fondamentali del diritto”. Uno sviluppo negli ultimi anni sempre più forte e che ora prosegue, accrescendo didattica e ricerca, valorizzando quelle potenzialità e quelle basi essenziali e aprendole verso una visione moderna dell'insegnamento del diritto. “In tempi in cui accettare donazioni come questa è sempre più difficile – ha raccontato Donata Gottardi, direttrice del dipartimento di Scienze giuridiche – si accettano regali di questo tipo solo quando il patrimonio librario è di eccezionale qualità e proviene dal lavoro maniacale e attento di uno studioso importante e autorevole come Burdese”.
Un grande uomo, un grande sapere. Tante sono state le testimonianze e i ricordi per un uomo da cui chiunque, studente o docente, è riuscito ad imparare qualcosa di importante. Un teorico del diritto legato a doppio filo alla tradizione ma con una visione moderna della materia. Studioso attento, maniacale, amante della cultura e dei libri, che faceva del sapere e della cultura alla lettura il suo valori primario. “Per mio padre – ha ricordato Roberta Burdese – i libri sono stati sempre compagni di vita, con i quali ha sempre avuto un rapporto intimo e profondo. Elementi privilegiati, un altrove nel quale amava chiudersi, pensare e vivere. Ora questi libri, che per lui sono stati devi veri e propri compagni, iniziano un nuovo percorso di vita”. Un altrove che in tutta la sua unitarietà e interezza diventa perfettamente fruibile e apre le sue porte al pubblico, agli studenti, alla crescita del sapere.