“Ragno delle Dolomiti”, così l’ambiente dell’alpinismo ha battezzato Cesare Maestri, scalatore dal 1948. Martedì 22 maggio alle 15 nell’aula magna del Polo Zanotto, il rettore Alessandro Mazzucco conferirà a Maestri, alpinista e scrittore, la laurea “honoris causa” in Scienze motorie e sportive. Dedizione allo sport, all’ambiente e ai giovani, le motivazioni per cui la facoltà di Scienze motorie dell’Università ha deciso di dare la laurea “honoris causa” allo sportivo trentino.
Dopo i saluti del Rettore Alessandro Mazzucco e del vicepresidente della Provincia autonoma di TrentoAlberto Pacher, interverrà Carlo Morandi, preside della facoltà di Scienze Motorie. Seguirà la tradizionale laudatio di Alessandro Pastore, professore ordinario di Storia Moderna della facoltà di Lettere e Filosofia che presenterà la carriera di alpinista, guida, scrittore ma al tempo stesso inquadrando la figura di Maestri anche nella sua vita personale e sociale.
Un atleta straordinario.Temperamento, coraggio e resistenza eccezionali, uniti ad una notevole originalità tecnica, hanno portato Maestri sulle vette più alte e impervie delle Dolomiti. Alpinista dal 1948 e guida alpina dal 1953, lo scalatore nato a Trento nel 1929 non si è limitato alle montagne della sua terra ma ha partecipato a spedizioni in Patagonia, sull’Himalya, e in Africa, che sono entrate nella cronaca giornalistica, immortalate da reportage d’autore, documentari e film. Durante la sua lunga carriera si è distinto come campione di scalata ed è stato pioniere dell’arrampicata in solitaria. I Club Alpini d’Italia, Francia e Germania e altri Paesi considerano le sue imprese sportive una delle espressioni più nobili della “vocazione allo sport e alla cultura della montagna”.
Un impegno civile e sociale. A quella dello sportivo si aggiunge in Maestri la vocazione dell’ecologista unite al talento per la scrittura. La lotta per la difesa della montagna, nell’ottica di un turismo ecosostenibile, l’ha indotto a descrivere la sua vita di alpinista in svariati libri. Già tradotti in molte lingue, le opere autobiografiche del Maestri trasmettono lo spirito delle sue imprese grazie alla narrazione dinamica tipica dello stile giornalistico. Molto amate le sue riflessioni sui valori della montagna, sul suo personale dialogo con le vette inviolate e con se stesso, sulle condizioni estreme di vita che la natura oppone all’iniziativa umana. La montagna è anche palestra di umanità e umiltà. Maestri lo ha dimostrato additando alla pubblica ammirazione non i suoi meriti, ma il coraggio dei compagni. Lo scalatore trentino si è molto impegnato anche a favore dei giovani attraverso le attività didattiche di escursionismo alpino e attività motoria in montagna delle scuole di alpinismo e roccia. Come riporta la delibera di facoltà,“cifra delle sue pagine è la narrazione dinamica, lo stile giornalistico e la misura con cui trasmette l’emozione delle sue imprese. Particolarmente meritori sono l’impegno profuso nella direzione di corsi e scuole di alpinismo e roccia e l’attività didattica sull’escursionismo alpino e sulla motricità in montagna a favore di migliaia di giovani”.