Niente voto per i 25 mila studenti impegnati nei programmi Erasmus. Il Consiglio dei ministri ha infatti "valutato approfonditamente, grazie alle relazioni dei ministri dell'Interno e degli Affari esteri, la possibilità di consentire agli studenti Erasmus la partecipazione al voto dall'estero per le prossime elezioni politiche, come auspicato in precedenza. La discussione, però, ha messo in evidenza alcune difficoltà insuperabili: anzitutto di tempo e di praticabilità e, soprattutto, di costituzionalità nel selezionare unicamente gli studenti Erasmus, escludendo tutti gli altri soggetti che si trovano all'estero per ragioni di studio, ma senza una borsa Erasmus, come nuova categoria di elettori temporanei".
Gli universitari italiani in Erasmus, dunque, non potranno votare alle prossime politiche. “Inaccettabile”. Interviene Marco Mancini, presidente della Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane, sull’esclusione dal voto del 24 e 25 febbraio degli universitari all’estero per il programma europeo. "Si parla spesso di ‘voto informato’ – afferma Mancini – di ‘voto intelligente’. In quest’ottica gli studenti che si assumono l’onere di un’esperienza all’estero rappresentano l’avanguardia intellettuale del nostro Paese e, al tempo stesso, la garanzia del nostro futuro. Il programma Erasmus – sottolinea Mancini – permette di acquisire una visione e una sensibilità internazionali che sono requisiti indispensabili per la formazione di una coscienza civile e democratica. Precludere proprio a questi studenti il diritto basilare al voto mi sembra un’assurdità”.