In occasione della ricorrenza del cinquantesimo anniversario della legge istitutiva dell'Ordine dei Giornalisti Assostampa Verona, in collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti del Veneto ha organizzato un incontro commemorativo della figura di Guido Gonella, il giurista veronese che promosse l'istituzione dell'Odg. All'appuntamento, tenutosi al dipertimento di Scienze Giuridiche, sono intervenuti Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine nazionale dei Giornalisti, Mirella Gobbi Sprocagnocchi, presidente di Assostampa Verona, Michelangelo Bellinetti, autore del volume "Guido Gonella, giornalista e politico", Donata Gottardi, direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche, Maurizio Pedrazza Gorlero, fondatore della cattedra di Diritto Costituzionale dell'informazione giornalistica "Guido Gonella", Giampietro Ferri, docente di Diritto Costituzionale e Gianluca Amadori, presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Veneto.
“Ci sono persone che lasciano il segno, senza mai usare toni forti o cercare riflettori. E altre scivolano via, cessato il rumore che provocano per dare sfogo alla loro vanità. Guido Gonella appartiene al primo gruppo. Non amava i toni forti, non rincorreva i riflettori, aveva attenzione per i dolori della vita e per gli ultimi”: questo il commosso ricordo di Iacopino, nella prefazione del libro "Guido Gonella, giornalista e politico" che ripercorre il cursus honorum di Guido Gonella (1905-1982), dagli studi giovanili all’Università; dalla sua testimonianza giornalistica (negli Acta Diurna su “L’Osservatore Romano”, negli anni tragici della guerra) alla vita politica. Ciò che emerge dal libro, pagina dopo pagina, è il profilo intellettuale e professionale di Gonella, sottolineato dalle più significative esperienze: soprattutto quando contribuì ai lavori per la stesura della Costituzione e quando promosse l’istituzione dell’Ordine dei giornalisti. I n appendice al volume sono riportati due significativi scritti di Gonella: il primo su “La riforma dello Stato nello spirito di libertà”; il secondo su “La libertà di stampa e i diritti individuali di libertà”, pubblicato su “Iustitia” (N°4/1959), la rivista dei Giuristi cattolici italiani
All’indomani della promulgazione della Legge istitutiva – come riporta Bellinetti – il ministro Gonella, al di là della comprensibile soddisfazione per la realizzazione di un obiettivo tanto importante, non si nascose che il nuovo ordinamento poteva essere migliorato, soprattutto nel corso del passaggio al Senato. Gonella, comunque, conversando in quei giorni con i giornalisti parlamentari, non perse fiducia e ottimismo. Così al giovane Giuseppe Morello – divenuto in seguito presidente dell’Ordine nazionale e poi presidente della Rai – ebbe modo di dire: “La Legge appena approvata, come tutte le leggi, non è intoccabile. Questo non è che l’inizio di un processo destinato ad accompagnare lo sviluppo del giornalismo e dei giornalisti. Il futuro ci darà certamente grandi novit&agr ave;. Già lo vediamo attraverso la televisione quanto sta cambiando il mondo dell’informazione e chissà quanto cambierà ancora… Non si può prevedere; è l’avvio di un cammino. Sta e starà ai giornalisti, agli editori, ai legislatori adeguarla via via che le situazioni evolveranno”.
Dal 1963 sono passati 50 anni e la legge n. 69 non è stata mai cambiata: i giornalisti da anni ne chiedono invano la riforma, in particolare per quanto riguarda i canali di accesso al giornalismo e il numero dei componenti del Consiglio nazionale, ma il testo proposto dal Cnog è fermo in Parlamento da tempo. “La Legge esistente contiene principi essenziali di estrema attualità – precisa Iacopino – Ad esempio, la previsione dell’art.2: l’inderogabile dovere della verità e del rispetto per le persone, la lealtà e la buona fede; l’umiltà di ammettere con la rettifica un errore commesso. Sono ingredienti base irrinunciabili. Non si parte, quindi, da zero”.