Il processo di internazionalizzazione dell’università sta cominciando a dimostrare che il nostro ateneo è in grado di competere con le scuole internazionali e che il livello qualitativo della ricerca sviluppata dai nostri ricercatori non teme confronti. L’ultima conferma viene dalla prestigiosa Academy of Management Meeting, conferenza internazionale che si svolge negli Usa e che coinvolge più di 10 mila docenti e ricercatori da tutto il mondo. Il lavoro dal titolo “Rethinking manufacturing in global value chains” di Giulio Buciuni, dottorando del dipartimento di Economia aziendale è stato, infatti, selezionato, tra le centinaia di contributi pervenuti, per concorrere, insieme ad altri tre, al premio Robert H. Schaffer per il miglior articolo in Applied International Management.
Il progetto. Questo progetto di ricerca, sviluppato sotto la guida di Cecilia Rossignoli, docente di Organizzazione aziendale e di Lapo Mola, ricercatore sempre di Organizzazione aziendale, è dedicato allo studio dell'evoluzione competitiva di imprese manifatturiere nell'economia globale. In particolare, il progetto di ricerca si propone di comprendere come l'internazionalizzazione dei mercati stia influenzando l'organizzazione di filiere manifatturiere tradizionalmente legate a dinamiche locali e distrettuali. L'analisi di questo fenomeno è stata condotta attraverso lo studio di dieci aziende dell'arredamento localizzate in North Carolina e nel Nordest italiano, regioni entrambe famose per la lavorazione del legno. Nonostante il settore del legno-arredo sia stato criticamente esposto a politiche di delocalizzazione produttiva nel corso degli ultimi dieci anni, i risultati dello studio dimostrano come il controllo dei processi produttivi possa ancora rappresentare una fonte di vantaggio competitivo per le imprese manifatturiere occidentali. In particolare, l'analisi empirica ha permesso di comprendere come la gestione strategica di alcune funzioni manifatturiere (es. prototipazione e personalizzazione di prodotto) sia fondamentale nel supportare lo sviluppo d’innovazione. Inoltre, in un mercato globale sempre più competitivo, il controllo diretto di fasi produttive consente alle imprese del mobile di incrementare l'efficienza della propria filiera produttiva e la capacità di rispondere a domande di mercato eterogenee. Questo aspetto viene confermato anche da alcune imprese del North Carolina, territorio in cui le politiche di outsourcing verso la Cina hanno dominato le strategie aziendali nelle ultime due decadi. Complessivamente, questo studio sottolinea l'importanza di valorizzare il ruolo di alcune funzioni manifatturiere all'interno di catene globali del valore. Oltre a supportare la competitività di imprese mature, tale approccio risulta avere implicazioni dirette in termini di occupazione e sviluppo economico locale. Il riconoscimento ottenuto da Buciuni dimostra la validità della scelta strategica del dipartimento di Economia aziendale che ha deciso di raccogliere la sfida dell’internazionalizzazione, allargando la propria prospettiva dal contesto nazionale a quello globale per fare da ponte per le imprese del territorio bisognose di nuovi strumenti e conoscenze per affrontare il difficile ed epocale momento di cambiamento che stiamo vivendo.