Quali sono i nuovi linguaggi della comunicazione sulla donazione e i trapianti d’organo? Quali i meccanismi che riescono a stimolarne il dono? Con quanta consapevolezza è vissuto tale atto? Sono questi i temi che saranno affrontati giovedì 23 maggio, alle 10.30, nell’aula incontri del Centro medico culturale Marani, durante il convegno “Donazione e trapianto d’organi: le nuove frontiere della comunicazione” organizzato da Fitot, Fondazione per l’incrimento dei trapianti d’organo e di tessuti, in collaborazione con Fondazione Pubblicità Progresso. L’evento è stato pensato in vista della Giornata Nazionale della Donazione e del Trapianto, in programma il 26 maggio.
L’incontro. Ospiti della mattinata saranno Luca Coletto, assessore alla Sanità della Regione Veneto, Sandro Caffi, direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona; Giampietro Rupolo, coordinatore regionale per i Trapianti Regione Veneto; Pilade Riello, presidente Fitot; Gloria Milan, responsabile comunicazione Fitot; Alberto Contri, presidente di Fondazione Pubblicità Progresso; Silvano Tommasoli, docente dell’Università di Verona ed Enrico Lando, regista e sceneggiatore. Per l’occasione al Polo Chirurgico Confortini dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona sarà inaugurata anche la mostra “Di Dono in Dono”, un percorso storico che evidenzia alcune delle forme in cui si esprime l’importanza della comunicazione nel diffondere la cultura del dono. Un modo alternativo per comprendere quanto influiscano comunicazione e sensibilizzazione sociale nel quotidiano gesto della gratuità. La mostra, articolata in tre sezioni, rimarrà aperta fino al 6 giugno.
Fitot. La Fondazione, nata nel 1995, è stata costituita dalla Regione Veneto per aumentare il numero dei trapianti, migliorarne i risultati e diffondere la cultura della donazione. Fondazione Fitot, Onlus dal 1998, nei soli primi tre anni di vita ha contribuito, nella nostra regione, al raddoppio degli organi disponibili e dei trapianti. Un trend in crescita che è continuato negli anni successivi e prosegue tuttora, portando il Veneto tra i primi posti e ai migliori livelli mondiali per numero e qualità dei trapianti.