Nell’ambito della seduta ordinaria dell’Assemblea generale del 12 dicembre, la Crui ha incontrato il ministro all'Istruzione, università e ricerca Maria Chiara Carrozza che ha illustrato ai rettori le scelte fatte dall’inizio del mandato e le politiche del governo in materia di università previste per l’anno prossimo. Ciò anche in considerazione degli impegni presi dal presidente del Consiglio Letta nel suo discorso alle camere in occasione della fiducia. “Dal primo gennaio – ha annunciato Letta nella seduta dell' 11 dicembre – l’istruzione e la ricerca saranno messe in cima alle priorità, con impegni concreti per il rilancio delle università entro marzo”. Sempre in tema di istruzione il presidente del Consiglio ha poi affrontato il tema dei giovani ricercatori spiegando che bisogna fare di tutto “perché la burocrazia non li ingabbi”.
In quest’ottica il ministro Carrozza ha ricordato i provvedimenti decisi finora dal governo Letta, tra cui lo sbocco del turn over al 50 per cento. Ha poi evidenziato alcuni temi che dal 2014 saranno al centro dell’azione di governo. Fra questi il lancio imminente del Piano nazionale della ricerca, la necessità di un sistema di formazione dei medici e l’importanza di arrivare al cosiddetto costo standard per lo studente. “Siamo consapevoli della situazione delicata che il Paese sta vivendo – ha dichiarato Stefano Paleari, presidente della Crui al termine dell’incontro – ed è proprio per questo che le università apprezzano ancora di più i segnali di un cambio di direzione. L’intenzione del governo di affrontare alcuni dei nodi vitali per il sistema universitario italiano arriva in un momento cruciale. Passare dalla mera sopravvivenza a una visione strategica è l’unico modo per garantire all’Italia gli strumenti adeguati per alimentare la ripresa nel momento in cui la morsa della crisi si allenterà”. Per quanto riguarda la questione delle risorse è ormai ragionevolmente certo che la legge di stabilità non presenterà nuovi tagli per le università, mentre resteranno immutati quelli operati negli ultimi quattro anni. In quest’ottica la Crui auspica che il 2014 rappresenti veramente l’inizio della discontinuità a cui ha accennato il presidente Letta e che è stata rievocata oggi dalle parole del ministro. Una discontinuità che riguardi tanto il finanziamento delle istituzioni accademiche quanto l’arresto dell’emorragia di giovani ricercatori che drena, ogni anno di più, il nostro Paese della sua linfa vitale.
13/12/2013