Ha ancora senso interrogarsi sul male? E in quali forme questo problema può essere posto? Queste sono le domande al centro della conferenza “I nuovi demoni. Ripensare oggi male e potere” all'interno del ciclo “Valori e conflitti del vivere civile” organizzato dal collegio Don Nicola Mazza. L'incontro si è svolto lunedì 9 dicembre nell'aula magna del polo Zanotto e ha visto come protagonista Simona Forti, ordinario di Storia della filosofia politica all'università del Piemonte orientale. È intervenuta anche Veronica Zampa, laureata in teologia nello “Studio teologico San Zeno” di Verona. A coordinare l'appuntamento Mario Longo, docente di Storia della filosofia di ateneo.
Il libro. Il nome del convegno prende spunto dal libro di Simona Forti “I nuovi demoni”, in cui l'autrice si interroga sul nostro modo di pensare la relazione tra il potere e il male. Per Forti gli eventi terribili della seconda guerra mondiale e della shoah sono tuttora interpretati attraverso un certo tipo di paradigma, chiamato dall’autrice “paradigma Dostoevskij”. Questa lettura “individua nell'abbattimento della legge e nella sua trasgressione l'attività del male per eccellenza: l'uomo abusa della propria libertà fino a trasformarla in onnipotenza”. Le persone malvage sono coloro che scelgono in modo consapevole di esprimere la volontà di potenza e di dominio, colpendo i più deboli e rendendoli inermi. Per Simona Forti questa interpretazione, per quanto utile, non rende conto della complessità degli eventi: prima di arrivare alla polarizzazione tra carnefici e vittime esistono degli spazi di coesistenza in cui le persone sono libere e possono ancora evitare la sopraffazione. “Il male è un sistema – ha affermato Forti – un groviglio intricato formato non solo da tante soggettività malvage, ma anche da soggetti disattenti e acquiescenti”. Occorre quindi interrogarsi su come le persone si costituiscono come attori conformisti e docili, creando quello spazio che Primo Levi ha chiamato “zona grigia” e che è al fondamento di un potere senza limiti.
Il potere e il male attraverso i testi biblici. Veronica Zampa ha analizzato il tema del potere e del male esaminando alcuni testi biblici, in particolare dell'Antico Testamento. Secondo questa lettura, l'azione umana deve esercitarsi all'interno dei limiti fissati dell'Alleanza tra l'uomo e Dio. Se il potere supera questi confini diventa arbitrario e violento. “La forza di Dio – ha spiegato Veronica Zampa – non è commensurabile a quello del male. Il male in quanto tale tende a configurarsi in modo da imporsi all'attenzione, fa molto rumore. Al suo dilagare si oppone la forza di Dio, che è nascosta nella debolezza e opera attraverso di essa”.
23/12/2013